"L'inflazione di nuovo in salita è un segnale estremamente preoccupante": ha esordito con queste parole il comunicato stampa diffuso da Federconsumatori in merito all'inflazione in salita del 3,3% nel mese di aprile, seguita dall'aumento del tasso relativo al carrello della spesa, al 4,7%. Un andamento che secondo Federconsumatori sarebbe del tutto ingiustificato, considerando che l'Ismea avrebbe rilevato nel mese di aprile una contrazione del -2,3% su base annua dei prezzi dei prodotti agricoli, e un calo, sempre su base annua, del -6,4% in relazione alle coltivazioni vegetali. Secondo Federconsumatori questo dato fornirebbe la prova di fenomeni speculativi in atto sui prezzi dei prodotti, considerando anche il crollo dei consumi registrato in campo alimentare, del -4,8% nel solo 2011. "È inconcepibile che i prezzi alla produzione diminuiscano mentre quelli al consumo aumentano in maniera così vistosa", avrebbero aggiunto Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e di Adusbef. L'associazione ha inoltre aggiunto che i suddetti fenomeni speculativi non farebbero altro che pesare in maniera inaccettabile sulle tasche dei cittadini italiani, già aggravati dagli aumenti sulle tassazioni relative all'IMU, all'IVA, alle addizionali regionali e comunali e altre ancora: in totale, i rincari raggiungerebbero infine i 1.334 euro annui, dei quali oltre 221 soltanto nel settore alimentare. Quattro i suggerimenti forniti da Federconsumatori per arginare la situazione: avviare maggiori controlli sulle filiere, per contrastare speculazioni sui prezzi, calmierare la tassazione sui carburanti anche attraverso il meccanismo dell'accisa mobile, portare avanti con determinazione misure di rilancio dell'economia, annullare il nuovo aumento dell'IVA al 23%, oltre che qualsiasi ipotesi di aumento ulteriore della tassazione, a partire dalle accise sui carburanti.
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