La sanità sta diventando un lusso: questo è quanto è emerso dai dati diffusi dal Censis e riportati da Federconsumatori, dai quali si è evinto che sempre più persone ricorrono alla sanità privata, la quale ha però, a fronte di tempi di attesa molto ridotti, costi tripli rispetto alla sanità pubblica. Il Censis ha quindi valutato che la spesa privata per la salute è cresciuta fino a 30,6 miliardi di euro, registrando un incremento dell'8% tra il 2007 e il 2010: "Per la salute i cittadini spendono troppo di tasca propria", ha dichiarato Federconsumatori nel comunicato stampa. Secondo l'associazione sarebbe la politica dei tagli a produrre danni definiti irreversibili al Servizio Sanitario Nazionali e discriminazioni verso i cittadini indigenti: Federconsumatori ha infatti aggiunto che non è tollerabile che solo chi ha la possibilità economica di sostenere i costi degli accertamenti può curare anzi tempo patologie gravi grazie ad una diagnosi precoce a pagamento. Questo porterebbe i cittadini, secondo l'associazione, a ricorrere a privati "low cost", andando a caccia di offerte online e non, spesso sottovalutando la potenziale scarsa qualità delle cure: in virtù di questo, Federconsumatori ha infatti nuovamente dichiarato che "il diritto alla salute, non può sottostare alle logiche di mercato, poiché la salute che diventa merce discrimina e mette a repentaglio la vita di chi non può permettersene i costi", e che le notizie di un possibile superamento di ticket ed esenzioni "allarmano" e non sarebbe accettabile che il risparmio sulla sanità sia pagato in prima persona dai cittadini. Federconsumatori ha quindi chiesto al Governo di intervenire contro abusi, sprechi e disfunzioni organizzative, e di investire in salute al fine di permettere a tutti l'accesso alla sanità pubblica garantendo qualità di servizi e prestazioni: ricalcando le parole del Censis, questo sarebbe inoltre secondo l'associazione un "bene" per l'economia del Paese.
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