Massimiliano Dona, Segretario Generale dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC), ha dichiarato in un comunicato stampa divulgato dall'associazione che, sebbene siano migliorate le condizioni dei consumatori europei, rimarrebbe un "gap" per quanto riguarda il commercio elettronico e una scarsa conoscenza dei propri diritti: questo il commento al "Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo" pubblicato nel corso del Vertice europeo dei consumatori.
"Secondo i dati resi noti dalla Commissione Ue, il 2011 ha registrato per il secondo anno consecutivo diversi miglioramenti delle condizioni di vita dei consumatori, in termini di fiducia nelle autorità, nei dettaglianti, nelle organizzazioni dei consumatori, nella sicurezza dei prodotti", ha dichiarato Dona, aggiungendo però che il commercio elettronico, pur essendo in piccola crescita, rimane diffuso soltanto a livello domestico.
Secondo il Segretario Generale dell'UNC il dato sarebbe giustificato dall'ampia diffusione di truffe ai danni dei consumatori perpetrate via Web, dalla difficoltà nel riconoscere un sito di e-commerce affidabile e nell'avere garanzie previste dalle norme nazionali nei casi in cui il negozio online non abbia la sede legale nel proprio Paese.
La Commissione avrebbe messo in evidenza anche la scarsa conoscenza dei diritti dei consumatori: a questo riguardo Dona ha dichiarato che i Governi e le associazioni dei consumatori dovrebbero sforzarsi maggiormente, poichè il mercato online può essere sfruttato al massimo soltanto dai consumatori che sanno come far valere i propri diritti sul Web.
"Secondo i dati resi noti dalla Commissione Ue, il 2011 ha registrato per il secondo anno consecutivo diversi miglioramenti delle condizioni di vita dei consumatori, in termini di fiducia nelle autorità, nei dettaglianti, nelle organizzazioni dei consumatori, nella sicurezza dei prodotti", ha dichiarato Dona, aggiungendo però che il commercio elettronico, pur essendo in piccola crescita, rimane diffuso soltanto a livello domestico.
Secondo il Segretario Generale dell'UNC il dato sarebbe giustificato dall'ampia diffusione di truffe ai danni dei consumatori perpetrate via Web, dalla difficoltà nel riconoscere un sito di e-commerce affidabile e nell'avere garanzie previste dalle norme nazionali nei casi in cui il negozio online non abbia la sede legale nel proprio Paese.
La Commissione avrebbe messo in evidenza anche la scarsa conoscenza dei diritti dei consumatori: a questo riguardo Dona ha dichiarato che i Governi e le associazioni dei consumatori dovrebbero sforzarsi maggiormente, poichè il mercato online può essere sfruttato al massimo soltanto dai consumatori che sanno come far valere i propri diritti sul Web.
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