Un benzinaio di Copertino (Lecce) è stato sottoposto ad accertamenti nell'ambito dell'indagine sull'attentato avvenuto a Brindisi il 19 maggio scorso davanti alla scuola Morvillo-Falcone dove ha perso la vita Melissa Bassi e dove sono rimaste gravemente ferite altre cinque ragazze. A quanto pare l'uomo di 68 anni avrebbe agito per vendetta personale. Gli inquirenti avevano escluso che si potesse trattare di un atto riconducibile alla criminalità organizzata. Lo dimostravano da subito le modalità con cui è stato attuato l'attentato e il fatto stesso che l'uomo ha agito senza neppure accertarsi della presenza di telecamere. Ora sembrerebbe delinearsi l'ipotesi che alla base del gesto ci sia solo una motivazione personale. Dopo l'interrogatorio sembra che l'imprenditore abbia anche confessato. Chi conduce le indagini in ogni caso sta verificando la reale corrispondenza delle immagini riprese dalle telecamere con quelle del sospetto ma sono state proprio quelle immagini a orientare i sospetti sul benzinaio dato che la sua automobile sarebbe stata ripresa più volte prima dell'attentato. Indiscrezioni parlano di una vendetta dovuta al fatto che il 68enne in passato avrebbe subito una truffa e il suo gesto sarebbe maturato come una sorta di vendetta contro la giustizia. Secondo questa ipotesi l'uomo avrebbe voluto colpire il Tribunale che però si trova a 200 metri di distanza dall'istituto.
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