Anche se Monti ha escluso ieri il possibile di corso una manovra correttiva dei conti nel corso dell'anno, resta ancora aperto il problema di reperire le risorse necessarie per bloccare l'aumento Iva e far fronte alle spese per il terremoto in Emilia. Oltre agli ipotizzati interventi nel settore della sanità con una possibile riduzione della spesa per i medicinali degli ospedali, l'attenzione sembra si stia concentrando sul pubblico impiego. Una delle ipotesi è quella di una riduzione di circa 10.000 statali. Questo avverrà innanzitutto con la riduzione del personale e riguarderà il 20% dei dirigenti e il 5-10% degli altri impiegati. Si cercherà anche di favorire il pensionamento dei sessantenni in esubero con una deroga a quanto prevede la riforma Fornero. Chi non accetterà la mobilità andrà in cassa integrazione con l'80% dello stipendio per due anni e poi andrà in Aspi per altri 8 mesi. Si riapre ancora una volta il discorso delle Province dato che entro l'anno la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sui tagli previsti dal Decreto "Salva Italia". Con il sistema dell'accorpamento i tagli potrebbero riguardare dalle 10 alle 40 province con contestuali tagli anche a Tribunali e Prefetture. Anche l'associazione le province ha fatto notare che ci sono ben 3.127 enti strumentali, società, consorzi di Regioni, Province e Comuni sui quali è possibile intervenire per tagliare la spesa pubblica.
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