È un piacere constatare che il clima di austerity e cinghie tirate non sta solo colpendo la nostra economia domestica, oltre che i tanto attesi saldi estivi che si stanno rivelando un flop clamoroso. Anche personaggi più o meno (a seconda dei punti di vista) illustri si adeguano ai tempi grigi. Così anche il Cavaliere senza più tavola rotonda si sta organizzando a rivedere tutte le voci di spesa del proprio personale entourage e ménage domestico, come tutte le brave massaie da tempo hanno già imparato a fare. Ecco dunque che il nostro, preparandosi al rientro politico, giudicato degno de "Il Padrino" dai tabloid americani, si sta dando un gran da fare a tagliare e risparmiare. Innanzitutto dal sarto per i suoi vestiti su misura, visto che l'ex premier è riuscito a perdere un bel po' di peso, per passar poi a Palazzo Grazioli, sede eletta a suo quartier generale da tempi immemori. Chi ci è passato di recente ha respirato un'aria di understatement non da poco, forse perché anche il Cavaliere non voleva esser da meno del suo distinto successore. Dove sta scritto che i decreti Salva Italia si possono fare solo al Quirinale? Largo dunque a qualche ritocchino anche nel personale (no,no, non mi riferisco certamente a quelli di chirurgia estetica, la cui portata è ben maggiore), sì che è stata incaricata la signorina, nonché deputata del Pdl, Mariarosaria Rossi di ridurre le spese di gestione del Palazzo. Chissà con quali risultati, visto che l'addetta prescelta non si distingue per morigeratezza di usi e costumi: anche lei faceva parte del giro dei "no bunga bunga no party" a Tor Crescenza. Chissà che un'altra voce di revisione spese non sia poi questa. Altra prossima voce nel capitolo della personal spending review sarà la consigliera di ferro Minetti, di ferro per rammentare il memento milanese che colpì il Cavaliere e che fu galeotto di cotale risultato, che a noi milanesi fa molto ma molto male. Pare che lui la voglia fuori dalla Regione (così come desidera far repulisti di tante altre appariscenti donzelle collocate in Parlamento) e che invece lei non voglia proprio mollare. Anche se proprio ieri Emilio Fede, suo ex-dlfino mediatico, ha dichiarato che l'idea di invitare la Minetti a dimettersi sia tutta sua. Noi nel mentre in virtù dei tanto attesi tagli nelle PA speriamo che qualcosa spetti anche alla igienista dentale più ricca d'Italia, o che intervenga l'ex premier stesso con una lauta buonuscita (citato da Aldo Grasso, ndr).
Vedi anche: I contenuti della spending review 2012
barbaralgsordi@gmail.it
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