Dacché il nuovo Governo si è insediato gli scioperi si susseguono con grande regolarità, tanto che ormai par quasi difficile trovare un buchino libero in cui inserire una manifestazione anti-governativa o parlamentare. Merito indubbio anche del precedente Governo, non togliamo assolutissimamente a Silvio quel che è di Silvio, sia mai! Ora a scende in piazza, a parte i farmacisti, saranno gli avvocati penalisti, che si asterranno dalle udienze per ben cinque lunghissimi (oddio, nella lungaggine degli iter giudiziali italiani questo numero pare perdersi nel nulla!), dal 17 al 21 settembre prossimi. Lo sciopero indetto dall'Unione delle Camere penali vuole dare uno scossone allo status-quo in cui versa la giustizia italiana: ormai vecchio e obsoleto. Tutte le proposte di rinnovamento e velocizzazione a livello giudiziale, soprattutto penale ovviamente, varate già nel lontano 2010, giacciono da anni in sala d'attesa, speranzose che almeno il nuovo Governo le degni di qualche piccola nota. Proposte che andrebbero a modificare e modernizzare l'apparato giudiziale, a renderlo anche più competitivo volendo vedere. Visto che da noi la giustizia si è un po' fermata al tempo dei Savoia (con tutto rispetto per il primo re d'Italia, che per i suoi tempi era molto avanti) e con lei anche il sistema carcerario.
Con lo sciopero infatti non si vuole solo velocizzare il sistema ma anche di riflesso migliorare le condizioni di prigionia, evitando anche l'abuso della domiciliazione degli arresti, visto che in Italia molte carceri sono al limite della decenza e un vero insulto per la dignità umana. Altra nota dolente per cui scioperare è il sistema di intercettazioni telefoniche, che troppo spesso ha screditato o fornito distorsioni della realtà (anche se su questo punto in parecchi dissentiranno, visto che molte "brutture" -chiamiamole così- sono venute a galla proprio grazie a loro), diventando uno strumento usato illecitamente. E dulcis in fundo striscioni anche contro la magistratura strapotente e troppo spesso strafottente.
Insomma giorni di passione aspettano i penalisti, carichi si spera grazie al riposo post-vacanze.
barbaralgsordi@gmail.it
Con lo sciopero infatti non si vuole solo velocizzare il sistema ma anche di riflesso migliorare le condizioni di prigionia, evitando anche l'abuso della domiciliazione degli arresti, visto che in Italia molte carceri sono al limite della decenza e un vero insulto per la dignità umana. Altra nota dolente per cui scioperare è il sistema di intercettazioni telefoniche, che troppo spesso ha screditato o fornito distorsioni della realtà (anche se su questo punto in parecchi dissentiranno, visto che molte "brutture" -chiamiamole così- sono venute a galla proprio grazie a loro), diventando uno strumento usato illecitamente. E dulcis in fundo striscioni anche contro la magistratura strapotente e troppo spesso strafottente.
Insomma giorni di passione aspettano i penalisti, carichi si spera grazie al riposo post-vacanze.
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