E nel mentre il Governo continua a scervellarsi su come e dove (oddio, quello si sa: dalle nostre tasche!) recuperare soldi per poter colmare il debito pubblico, che ha raggiunto ormai quota duemila (!) miliardi di euro, con spread schizzato sopra i 500 punti, ecco che l'Istat, puntuale come non mai, ci fa sapere che a luglio i cittadini sono più felici e contenti. Ebbene sì, avete proprio capito bene. Si certo esiste qualche piccola incertezza sulle sorti economiche del Paese, ma non così preoccupanti da rovinare le giornate ai sciur Brambilla o ai sior Zanin. I numeri questa volta l'Istat li dà veramente! Ecco allora che l'indice del clima di fiducia dei consumatori torna a salire e aumenta da 85,4 a 86,5, così come l'indice del clima economico generale, passato da 60,3 a 68,6. E forse qui lo zampino dei saldi c'entra qualcosa. Mentre risulta ancora in diminuzione quello del clima personale, che scende da 94,8 a 92,9.
Resto un po' perplessa riguardo all'indicatore riferito al clima futuro che, riporta l'Istat, è in aumento (da 72,9 a 79,8). Per fortuna ci pensa l'indicatore relativo alla situazione corrente a darmi conforto, è infatti diminuito, passando da 95,5 a 92,6. Allora non sono l'unica ad essere ormai presa da panico e sconforto dalle notizie politico-economiche dei giornali e delle news! A darmi sempre più tranquillità sono anche i peggioramenti nei giudizi sulla situazione economica della famiglia (da -65 a -71), quelli sull'opportunità attuale del risparmio (il saldo scende da 141 a 131), quelli sulla convenienza all'acquisto di beni durevoli (da -93 a -104).
Dopo questi dati confortanti che mi tranquillizzano sull'andamento negativo del nostro Paese (e sulla relativa presa di coscienza da parte di noi italiani), ecco un'altra stoccata che fa vacillare la mia stabilità: le attese sulle possibilità future sono in netto miglioramento (da -81 a -71). Forse si vuole dare fiducia al lavoro del gruppo Monti&co. I giudizi sull'evoluzione nei prossimi dodici mesi prospettano un'attenuazione dell'inflazione (da 34 a 24).
Insomma per l'Istat "il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, nel Centro e nel Mezzogiorno; è sostanzialmente invariato nel Nord-ovest", aggiungendo che "in dettaglio i giudizi e le aspettative sulla situazione economica dell'Italia risultano in miglioramento". Sottolineando un aumento marcato delle aspettative (da -91 a -66) e una diminuzione relativa alle attese sulla disoccupazione (da 120 a 112).
Ma forse non potrebbe essere l'effetto pre-vacanza-che-ci-aspetta a renderci tutti più giulivi e contenti? Perché a guardarsi bene attorno e interloquendo con qualsivoglia individuo, non mi pare che circolino tutte queste visioni così rosee sul lavoro e sulla crisi. Soprattutto al Nord-est. Nel Veneto anzi mi sembrano molto inferociti per i tagli che stanno subendo, così come in Lombardia, così come in Piemonte.
Sul web circola una foto molto emblematica della situazione (e di come noi italiani affrontiamo i problemi) che rappresenta greci e spagnoli a protestare in piazza e noi italiani...in spiaggia! O forse sono solo i potenti e burocrati a dipingerci così?
barbaralgsordi@gmail.it
Resto un po' perplessa riguardo all'indicatore riferito al clima futuro che, riporta l'Istat, è in aumento (da 72,9 a 79,8). Per fortuna ci pensa l'indicatore relativo alla situazione corrente a darmi conforto, è infatti diminuito, passando da 95,5 a 92,6. Allora non sono l'unica ad essere ormai presa da panico e sconforto dalle notizie politico-economiche dei giornali e delle news! A darmi sempre più tranquillità sono anche i peggioramenti nei giudizi sulla situazione economica della famiglia (da -65 a -71), quelli sull'opportunità attuale del risparmio (il saldo scende da 141 a 131), quelli sulla convenienza all'acquisto di beni durevoli (da -93 a -104).
Dopo questi dati confortanti che mi tranquillizzano sull'andamento negativo del nostro Paese (e sulla relativa presa di coscienza da parte di noi italiani), ecco un'altra stoccata che fa vacillare la mia stabilità: le attese sulle possibilità future sono in netto miglioramento (da -81 a -71). Forse si vuole dare fiducia al lavoro del gruppo Monti&co. I giudizi sull'evoluzione nei prossimi dodici mesi prospettano un'attenuazione dell'inflazione (da 34 a 24).
Insomma per l'Istat "il clima di fiducia aumenta nel Nord-est, nel Centro e nel Mezzogiorno; è sostanzialmente invariato nel Nord-ovest", aggiungendo che "in dettaglio i giudizi e le aspettative sulla situazione economica dell'Italia risultano in miglioramento". Sottolineando un aumento marcato delle aspettative (da -91 a -66) e una diminuzione relativa alle attese sulla disoccupazione (da 120 a 112).
Ma forse non potrebbe essere l'effetto pre-vacanza-che-ci-aspetta a renderci tutti più giulivi e contenti? Perché a guardarsi bene attorno e interloquendo con qualsivoglia individuo, non mi pare che circolino tutte queste visioni così rosee sul lavoro e sulla crisi. Soprattutto al Nord-est. Nel Veneto anzi mi sembrano molto inferociti per i tagli che stanno subendo, così come in Lombardia, così come in Piemonte.
Sul web circola una foto molto emblematica della situazione (e di come noi italiani affrontiamo i problemi) che rappresenta greci e spagnoli a protestare in piazza e noi italiani...in spiaggia! O forse sono solo i potenti e burocrati a dipingerci così?
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