"La crisi economica che stiamo attraversando non poteva non riflettersi sulle vacanze estive degli italiani", ha dichiarato Federconsumatori, ricordando che quest'anno soltanto il 34% degli italiani, ovvero uno su tre, può permettersi un soggiorno fuori da casa di almeno una settimana, mentre tutti gli altri devono ripiegare su soluzioni "mordi e fuggi", sulla disponibilità di parenti e amici, o rinunciare definitivamente.
L'associazione ha ricordato che anche le vacanze low-cost potrebbero riservare delle sorprese, qualora non si facesse attenzione ad alcuni dettagli: i prezzi dei prodotti, anche di largo consumo, nelle località turistiche, si rivelano infatti sempre più alti rispetto ai medesimi applicati nelle città, così come affermato dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il quale ha stilato una tabella che permette di rendersi conto delle notevoli differenze.
Tra i prodotti alimentari, ad esempio, può essere sufficiente notare l'incremento della semplice acqua in bottiglia, che nei centri turistici costa mediamente il 78% in più, ed anche un altro prodotto di uso comune come la passata di pomodoro registra un aumento del 67% rispetto alle città.
Costano maggiormente anche i prodotti da campeggio, con la ricarica di gas per il fornello al 50% in più, e i piatti e i bicchieri di carta rispettivamente al 45% e al 47% in più: non sono risparmiati dagli aumenti neppure i prodotti relativi all'igiene e alla cura della persona, come latte solare, dentifricio, bagnoschiuma e crema per il corpo.
"Consigliamo, dunque, di effettuare gli acquisti prima di partire e di scrivere una lista di tutto ciò che potrà servire per la vacanza, in modo da non dimenticare nulla", ha dichiarato Federconsumatori, che ha infine invitato i turisti a effettuare eventualmente gli acquisti al di fuori dei centri turistici o nei market locali.
L'associazione ha ricordato che anche le vacanze low-cost potrebbero riservare delle sorprese, qualora non si facesse attenzione ad alcuni dettagli: i prezzi dei prodotti, anche di largo consumo, nelle località turistiche, si rivelano infatti sempre più alti rispetto ai medesimi applicati nelle città, così come affermato dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il quale ha stilato una tabella che permette di rendersi conto delle notevoli differenze.
Tra i prodotti alimentari, ad esempio, può essere sufficiente notare l'incremento della semplice acqua in bottiglia, che nei centri turistici costa mediamente il 78% in più, ed anche un altro prodotto di uso comune come la passata di pomodoro registra un aumento del 67% rispetto alle città.
Costano maggiormente anche i prodotti da campeggio, con la ricarica di gas per il fornello al 50% in più, e i piatti e i bicchieri di carta rispettivamente al 45% e al 47% in più: non sono risparmiati dagli aumenti neppure i prodotti relativi all'igiene e alla cura della persona, come latte solare, dentifricio, bagnoschiuma e crema per il corpo.
"Consigliamo, dunque, di effettuare gli acquisti prima di partire e di scrivere una lista di tutto ciò che potrà servire per la vacanza, in modo da non dimenticare nulla", ha dichiarato Federconsumatori, che ha infine invitato i turisti a effettuare eventualmente gli acquisti al di fuori dei centri turistici o nei market locali.
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