Multe alle ex mogli che non collaborano al diritto di visita del padre nei confronti del figlio. Non importa se a non voler vedere il genitore e' proprio il bambino. Lo sancisce la Cassazione che precisa come se da una parte le madri (separate o divorziate che siano) non devono fare un'opera di 'persuasione' per convincere la prole a passare il sabato pomeriggio o il week end con il padre, dall'altra sono chiamate a dare 'quell'apporto minimo in termini di coordinamento e di cooperazione che e' sempre necessario per garantire l'esecuzione secondo buona fede dei provvedimenti del giudice concernente i minori'. Per non aver collaborato abbastanza nell' agevolare gli incontri della figlia Elisa con l'ex marito, Sandra B., una signora veneta divorziata dal marito, si e' vista confermare dalla Suprema Corte una multa di 200 euro inflittale dalla Corte d'appello di Trieste. Il motivo? La signora, dal novembre del '95 alla Pasqua del '96 aveva permesso alla figlia di sbattere la porta in faccia al padre ogni volta che nei fine settimana la andava a prendere, come stabilito dal giudice. Invano Sandra B. ha protestato in Cassazione sostenendo che 'non e' configurabile alcuna elusione perche' e' stato accertato che Elisa si trovava in casa in occasione delle visite del padre e liberamente e volontariamente non gli apriva la porta'.
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