Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione (Sent. 36747/2003) hanno precisato che non sono utilizzabili, come prova, le registrazioni fonografiche effettuate clandestinamente da operatori di polizia giudiziaria e rappresentativa di colloqui intercorsi tra gli stessi e i loro informatori o le persone informate sui fatti o gli indagati, effettuata a iniziativa dei primi e all'insaputa dei secondi. Con questa decisione, i Giudici di Piazza Cavour hanno risolto il contrasto giurisprudenziale sul punto, precisando che l'utilizzabilità probatoria dei contenuti della registrazione è subordinata all'autorizzazione dell'autorità giudiziaria nelle forme e nei termini previsti per le intercettazioni di conversazioni o di comunicazioni tra presenti. I Giudici hanno inoltre evidenziato come, l'inutilizzabilità delle prove così raccolte, è legata al fatto che, in tale maniera "si renderebbe il processo permeabile da apporti probatori unilaterali degli organi investigativi e soprattutto si aggirerebbero le regole sulla formazione della prova testimoniale nel contraddittorio dibattimentale".
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