Per il censimento dei "lussi" si terranno conto di sette macro-aree: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazione e contributi, attività sportive e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Ben 100 voci dovranno essere compilate, sperando di rientrare nei parametri "concessi" dal proprio reddito. Altro lavoro per i commercialisti, ca va sans dire, e gli impiegati pubblici (e i tagli?).
Inoltre attenzione a dove si deciderà di fare le proprie spese. Il redditometro terrà conto anche dell'area geografica in cui avviene il "fattaccio", se l'area è depressa un'auto potrebbe costarvi un coefficiente maggiore che in una più benestante. Quindi se mandate vostro figlio all'asilo ad Ascoli Piceno e dovete pagare appunto 400 euro perché gli asili comunali scarseggiano, sarete più a rischio controllo di una famiglia (che magari guadagna il doppio di voi) di Milano e che spende esattamente la stessa cifra in asili. Città sbagliata nel momento sbagliato.
Naturalmente si terrà conto anche del numero di componenti familiari. Più componenti maggiore il coefficiente per dividere e diminuire il tasso del redditometro
. Ora una domanda. Mi è capitato di vedere in Tv un'intervista ad una casalinga padovana, tale Sig.ra Calò, madre di 13 figli e con marito che non percepisce stipendio da marzo, pur lavorando regolarmente. La signora può fare la spesa grazie alle gentili donazioni in soldi di amici e parenti. A questo punto il Governo, grazie allo strumento del redditometro, a fine conteggio elargirà soldi alla povera famiglia? barbaralgsordi@gmail.it