Lex & the City - pensieri da cocktail politicamente (s)corretti - episodio 5
Leggo e bevo, bevo e leggo, e mi salta all'occhio un pezzo mooolto interessante. Stai a vedere che questa volta il Governo ci farà un bel regalo, un decreto che finalmente farà piazza pulita. No, non dei nostri risparmi suvvia, bensì dei cari vecchi politici. Beh, non proprio tutti in effetti, ma almeno di quelli (non pochi) che hanno qualcosa in sospeso con la legge. O meglio, non proprio in sospeso, ma in corso d'espiazione. L'essere stato condannato per un reato, comporterà l'esclusione dalla possibilità di concorrere per qualsiasi carica istituzionale. Il decreto che Monti vorrebbe far approvare il prima possibile, garantirebbe delle liste pulite grazie a candidati senza macchia, e ripulite da quelli troppo inzaccherati; chiunque fosse stato condannato per reati come collusione con la mafia o corruzione non potrebbe giustamente (e finalmente) candidarsi. Si teme il deserto dei tartari alle prossime regionali, ma il gioco val bene la candela: avremmo finalmente anche noi un Parlamento degno di tal nome. E si auspica con qualche ladrone in meno. I ministri Severino, Cancellieri e Patroni Griffi sono stati chiamati dal Professore per produrre un documento soddisfacente, e il prima possibile. Il decreto "spic-and-span" per poter essere efficace già dalle prossime elezioni regionali, fissate per gennaio, deve essere approvato rapidamente. Rischio: restare congelato dalla vacatio legis che imporrà a breve 15 giorni di sospensione legislativa. 15 giorni che potrebbero annullare la speranza di molti italiani. Monti e i suoi lo sanno bene, ed è per questo che c'è da ben sperare. Il bello del decreto è che sarà retroattivo e che la sospensione durerà il doppio della durata della condanna inflitta, il brutto che sarà per l'appunto temporanea. Intanto però, se tutto andrà per il verso giusto, la sospensione eliminerà i condannati dalla corsa per ben due mandati; con rischio per molti di non vedere più una poltrona, grazie all'età media dei politici italiani. Puntiamo dunque sul vantaggio dei dati anagrafici, per non rivedere più tante belle facce ormai note. Ora però io mi domando, perché non interdirli per sempre? E volendo, Monti potrebbe anche coinvolgere nella commissione il ministro Fornero, che potrebbe stangare i condannati che già hanno ricoperto un ruolo istituzionale escludendoli da un eventuale pensionamento. Sai quanti soldi si risparmierebbero e quanti elettori si soddisferebbero. Severino &co. hanno comunque fatto la loro parte iscrivendo nelle liste dei reati tutti quelli che maggiormente danneggiano la nostra politica (e il nostro tesoro): mafia, terrorismo, reati fiscali (evasione, falso in bilancio e frode). Parametro per l'esclusione e la severità della durata dell'ostracismo politico sarà l'articolo 280 del codice di procedura penale, che ammette la custodia cautelare peri reati uniti dai quattro anni in su. Mano pesante dunque, e si spera nessuno sconto. E sognando un Parlamento (europeo e italiano) pulito, ma anche un Consiglio regionale e provinciale a prova di supereroi (ve lo ricordate Er Batman?), non si può non pensare per un istante al Cavaliere. Dopo l'incornata della condanna per il caso Mondadori (e relativo divieto per cinque anni di coprire cariche pubbliche), rischierebbe anche la mazzata di un ulteriore divieto a concorrere per la futura candidatura da presidente (di cosa non si sa, e forse nemmeno l'interessato). Forse dovrà dedicare più sforzi, e soldi, per trovare un elisir di lunga vita. barbaralgsordi@gmail.it
Leggo e bevo, bevo e leggo, e mi salta all'occhio un pezzo mooolto interessante. Stai a vedere che questa volta il Governo ci farà un bel regalo, un decreto che finalmente farà piazza pulita. No, non dei nostri risparmi suvvia, bensì dei cari vecchi politici. Beh, non proprio tutti in effetti, ma almeno di quelli (non pochi) che hanno qualcosa in sospeso con la legge. O meglio, non proprio in sospeso, ma in corso d'espiazione. L'essere stato condannato per un reato, comporterà l'esclusione dalla possibilità di concorrere per qualsiasi carica istituzionale. Il decreto che Monti vorrebbe far approvare il prima possibile, garantirebbe delle liste pulite grazie a candidati senza macchia, e ripulite da quelli troppo inzaccherati; chiunque fosse stato condannato per reati come collusione con la mafia o corruzione non potrebbe giustamente (e finalmente) candidarsi. Si teme il deserto dei tartari alle prossime regionali, ma il gioco val bene la candela: avremmo finalmente anche noi un Parlamento degno di tal nome. E si auspica con qualche ladrone in meno. I ministri Severino, Cancellieri e Patroni Griffi sono stati chiamati dal Professore per produrre un documento soddisfacente, e il prima possibile. Il decreto "spic-and-span" per poter essere efficace già dalle prossime elezioni regionali, fissate per gennaio, deve essere approvato rapidamente. Rischio: restare congelato dalla vacatio legis che imporrà a breve 15 giorni di sospensione legislativa. 15 giorni che potrebbero annullare la speranza di molti italiani. Monti e i suoi lo sanno bene, ed è per questo che c'è da ben sperare. Il bello del decreto è che sarà retroattivo e che la sospensione durerà il doppio della durata della condanna inflitta, il brutto che sarà per l'appunto temporanea. Intanto però, se tutto andrà per il verso giusto, la sospensione eliminerà i condannati dalla corsa per ben due mandati; con rischio per molti di non vedere più una poltrona, grazie all'età media dei politici italiani. Puntiamo dunque sul vantaggio dei dati anagrafici, per non rivedere più tante belle facce ormai note. Ora però io mi domando, perché non interdirli per sempre? E volendo, Monti potrebbe anche coinvolgere nella commissione il ministro Fornero, che potrebbe stangare i condannati che già hanno ricoperto un ruolo istituzionale escludendoli da un eventuale pensionamento. Sai quanti soldi si risparmierebbero e quanti elettori si soddisferebbero. Severino &co. hanno comunque fatto la loro parte iscrivendo nelle liste dei reati tutti quelli che maggiormente danneggiano la nostra politica (e il nostro tesoro): mafia, terrorismo, reati fiscali (evasione, falso in bilancio e frode). Parametro per l'esclusione e la severità della durata dell'ostracismo politico sarà l'articolo 280 del codice di procedura penale, che ammette la custodia cautelare peri reati uniti dai quattro anni in su. Mano pesante dunque, e si spera nessuno sconto. E sognando un Parlamento (europeo e italiano) pulito, ma anche un Consiglio regionale e provinciale a prova di supereroi (ve lo ricordate Er Batman?), non si può non pensare per un istante al Cavaliere. Dopo l'incornata della condanna per il caso Mondadori (e relativo divieto per cinque anni di coprire cariche pubbliche), rischierebbe anche la mazzata di un ulteriore divieto a concorrere per la futura candidatura da presidente (di cosa non si sa, e forse nemmeno l'interessato). Forse dovrà dedicare più sforzi, e soldi, per trovare un elisir di lunga vita. barbaralgsordi@gmail.it
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