Dott. Francesco Annunziata - Come ben saprete, le Isole Canarie dispongono di uno speciale statuto all'interno dell'Unione Europeo volto a promuoverne l'insediamento di attività economiche di vario tipo e, un ulteriore incentivo a ciò, si trova nella presenza delle zone franche - delle parziali aree di territorio - all'interno delle quali la conservazione, trasformazione e distribuzione delle merci avviene senza che ci sia alcun tipo di applicazione di tasse od imposte indirette. L'intento principale di questa zona franca alle Canarie, ovviamente, è quello di promuovere ancor di più le relazioni commerciali con l'estero, beneficiando dei vari privilegi accordati, pur tuttavia potendo operare in modo tradizionale. In modo particolare, all'interno di questa area di libero scambio e commercio, è possibile operare importando per esempio qualunque tipo di merce, indipendentemente dalla provenienza della stessa, operando con paesi terzi - anche in questo caso - indipendentemente dal tipo di processo di trasformazione che è stato pianificato. La stessa merce, quindi, può poi essere venduta liberamente tanto all'interno del mercato comune europeo quanto al di fuori dello stesso. Ogni tipo di operazione portata a termine all'interno del perimetro della zona franca delle Canarie, d'altro canto, non è assoggettata ad alcun obbligo tributario relativamente alle imposte indirette e, altresì, c'è il vantaggio - non indifferente - dell'assenza delle cosiddette misure di politica comunitaria commerciale, come ad esempio, i contingenti sulle quantità di beni, le quote o, ancora, altro tipo di restrizioni commerciali. Questo statuto particolare delle Isole Canarie, relativamente alle zone franche, è stato riconosciuto direttamente dalla Commissione Europea, la quale, ha proprio deciso di promuovere in modo particolare questo territorio dell'Unione, accordandogli una serie di privilegi e vantaggi competitivi che non si trovano da alcuna altra parte. Il processo che ha portato alla nascita della zona franca delle Isole Canarie, ha conosciuto una serie di eventi importanti, tra i quali, quello che ne ha ufficialmente segnato l'avvio in modo ufficiale nel corso del mese di novembre del 1998, vale a dire, la firma del negoziato tra le autorità spagnole e dell'Unione Europea. Dopo di ciò, si è dovuto attendere fino al 2000, affinché fossero attivati definitivamente il consorzio alla base della Zona Franca delle Canarie e tutte le normative necessarie perché potesse entrare in funzione questo particolare territorio all'interno del quale vige un regime di esenzione dai tributi indiretti. Tra le aree facenti parte della Zona Franca delle Isole Canarie, la prima a poter entrare in esercizio è stata quella di Santa Cruz de Tenerife - a titolo informativo, va ricordato come la stessa sia stata la seconda all'interno del territorio dell'Unione Europea. Mediante l'Ordinanza EHA/93/2006 del 18 gennaio è stata poi autorizzata la creazione della zona franca di tipo II - Open - che si trova all'interno dell'area del porto, differentemente da quella di tipo I, che si trova invece in un'area ben delimitata e recintata, con un certo tipo di attività al suo interno. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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