Un emendamento alla legge di stabilità 2013 prevede la proroga di 6 mesi degli sfratti per finita locazione
Attenzione nessun Decreto in specifico sugli sfratti è stato varato, si tratta di un emendamento che è stato recepito dalla legge di stabilità: la proroga (di sei mesi ndr) degli sfratti per finita locazione che resteranno bloccati così fino al 30 giugno e con possibile differimento di ulteriori 6 mesi. Peccato però che gli sfratti contemplati da tale slittamento non includano anche le cosiddette "morosità incolpevoli", cioè legate a problemi di natura economica, ma soltanto situazioni specifiche che riguardano anziani, portatori di handicap e malati terminali.
Sicuramente meglio di nulla, però come sottolinea la Cgil stessa, che con Sunia (Sindacato nazionale unitario Inquilini ed Assegnatari), ha elaborato lo studio "Crisi e sfratti, i numeri del disagio abitativo" (che verte sugli effetti della crisi economica con le spese legate all'abitare) è necessario che il futuro Governo, tra le tante cose (lavoro, pensioni, scuola, sanità) metta in agenda un vero e proprio "piano nazionale di edilizia abitativa", che includa anche locazioni a prezzi equi.
I numeri fanno abbastanza paura: negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 290 mila provvedimenti di sfratto (240 mila per morosità); le esecuzioni sono state 140 mila (100 mila per morosità). Altri 150 mila, in base ad una proiezione del sindacato, potrebbero essere eseguiti nei prossimi mesi. Di questo passo gli sfratti che potrebbero essere eseguiti nei prossimi 3 anni sarebbero, sempre secondo Cgil, 300 mila, di questi oltre 250 mila per morosità.
Le famiglie di giovani under 35 purtroppo sono sempre tra le principali fasce colpite (21% del 2012 contro il 4% del 2009), grazie alla loro precarietà lavorativa, che non pare prendere strade migliori. Peggio ancora le famiglie di immigrati, che rappresentano il 26% dei colpiti (contro il 22% del 2009). Anche se il primato spetta agli anziani con un triste 36% (25% nel 2009), di cui due terzi con nucleo composto da un solo individuo. Sono dati che mostrano come il welfare in Italia non sia stato preso sufficientemente in considerazione.
Ma oltre alla drammaticità dei casi, purtroppo bisogna anche rendersi oggettivamente conto che molto spesso lo sfratto è frutto di un'insolvenza che può danneggiare anche i locatori. Non percepire affitti per mesi e mesi, quando si conta sull'entrata per affrontare spese varie (e non necessariamente superflue), può essere altrettanto drammatico che essere sfrattati. Se si è onesti e si denuncia regolarmente l'affitto, che questo sia incassato o no poco interessa allo Stato, e aggiungiamoci pure all'amministratore condominiale (che a breve avrà poteri soprannaturali). Imu e tasse, spese condominiali e bollette vanno pagate istess (come si dice in quel di Milano).
Quindi sarebbe carino per par condicio pensare anche ad una proroga sui 'dazi' dovuti dai locatori "sfrattanti" per poter tirare un po' il fiato.
barbaralgsordi@gmail.it
Sicuramente meglio di nulla, però come sottolinea la Cgil stessa, che con Sunia (Sindacato nazionale unitario Inquilini ed Assegnatari), ha elaborato lo studio "Crisi e sfratti, i numeri del disagio abitativo" (che verte sugli effetti della crisi economica con le spese legate all'abitare) è necessario che il futuro Governo, tra le tante cose (lavoro, pensioni, scuola, sanità) metta in agenda un vero e proprio "piano nazionale di edilizia abitativa", che includa anche locazioni a prezzi equi.
I numeri fanno abbastanza paura: negli ultimi 5 anni sono stati emessi circa 290 mila provvedimenti di sfratto (240 mila per morosità); le esecuzioni sono state 140 mila (100 mila per morosità). Altri 150 mila, in base ad una proiezione del sindacato, potrebbero essere eseguiti nei prossimi mesi. Di questo passo gli sfratti che potrebbero essere eseguiti nei prossimi 3 anni sarebbero, sempre secondo Cgil, 300 mila, di questi oltre 250 mila per morosità.
Le famiglie di giovani under 35 purtroppo sono sempre tra le principali fasce colpite (21% del 2012 contro il 4% del 2009), grazie alla loro precarietà lavorativa, che non pare prendere strade migliori. Peggio ancora le famiglie di immigrati, che rappresentano il 26% dei colpiti (contro il 22% del 2009). Anche se il primato spetta agli anziani con un triste 36% (25% nel 2009), di cui due terzi con nucleo composto da un solo individuo. Sono dati che mostrano come il welfare in Italia non sia stato preso sufficientemente in considerazione.
Ma oltre alla drammaticità dei casi, purtroppo bisogna anche rendersi oggettivamente conto che molto spesso lo sfratto è frutto di un'insolvenza che può danneggiare anche i locatori. Non percepire affitti per mesi e mesi, quando si conta sull'entrata per affrontare spese varie (e non necessariamente superflue), può essere altrettanto drammatico che essere sfrattati. Se si è onesti e si denuncia regolarmente l'affitto, che questo sia incassato o no poco interessa allo Stato, e aggiungiamoci pure all'amministratore condominiale (che a breve avrà poteri soprannaturali). Imu e tasse, spese condominiali e bollette vanno pagate istess (come si dice in quel di Milano).
Quindi sarebbe carino per par condicio pensare anche ad una proroga sui 'dazi' dovuti dai locatori "sfrattanti" per poter tirare un po' il fiato.
barbaralgsordi@gmail.it
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