Sembrerebbero cose d'altri tempi, eppure è notizia di questi giorni. Fino ad ora a Parigi un vecchio provvedimento legislativo vietava alle donne di indossare pantaloni. A distanza di poco più di due secoli, il legislatore francese si è deciso, finalmente, ad abrogare una norma così anacronistica, consentendo finalmente anche al gentil sesso di vestire come meglio crede. Il divieto era nato da un'ordinanza prefettizia secondo cui una donna, se avesse voluto indossare pantaloni, avrebbe dovuto ottenere un'autorizzazione speciale.
Successivamente la norma fu 'ammorbidita' e alle ragazze francesi fu concesso di fare a meno della autorizzazione nel caso in cui vi fosse necessità di andare a cavallo o in bicicletta.
Non c'è bisogno di dire che oggigiorno nessuno ha mai pensato di far valere quella legge anche se non sono mancati episodi in cui, anche di recente, il divieto ha trovato applicazione con evidenti effetti discriminatori.
Successivamente la norma fu 'ammorbidita' e alle ragazze francesi fu concesso di fare a meno della autorizzazione nel caso in cui vi fosse necessità di andare a cavallo o in bicicletta.
Non c'è bisogno di dire che oggigiorno nessuno ha mai pensato di far valere quella legge anche se non sono mancati episodi in cui, anche di recente, il divieto ha trovato applicazione con evidenti effetti discriminatori.
La Air France ad esempio fino a pochi anni fa ha imposto alle sue hostess di indossare la gonna.
Non solo: nel 1972 una deputata fu bloccata all'ingresso del Parlamento proprio che indossava i pantaloni. La donna a quel punto fece il gesto di toglierseli (dato che il problema erano i pantaloni) e questo bastò a convincere i mesi dell'assemblea a farla entrare senza tante storie.
E' stato ora il ministero delle pari opportunità ora, a rispolverare una questione più volta inutilmente discussa, e ad abrogare quello che costituiva una violazione del principio di uguaglianza tra i sessi.
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