La Federación Española de Industrias de la Alimentación y Bebidas (FIAB) ha pubblicato i dati relativi all'industria alimentare e delle bevande in Spagna e dagli stessi è emerso che nel 2011 la nazione ha raggiunto 80.700 milioni di euro di fatturato, grazie a più di 30.000 aziende che operano proprio in questo settore ed agli addetti che hanno così contribuito al raggiungimento di questo risultato. Ma analizziamo al meglio il consumo degli alimenti che le famiglie spagnole, che hanno caratterizzato il 2011!
In particolare, è possibile notare che la spesa alimentare della famiglie è stata nel 2011 di 67.520 milioni di euro, risultato che ha dato luogo ad una crescita pari ad un sesto rispetto al 2010. Ad ogni modo, è possibile notare che vi è stata una diminuzione dei quantitativi acquistati: ad esempio, troviamo che i prodotti ittici sono scesi dell'1,9% e più precisamente notiamo un -1,6% del pesce ed -4,3% dei frutti di mare. Un risultato negativo è visibila anche nel consumo della carne fresca che scende dello 0,6%, come pure il latte.
I prodotti lattiero-caseari, invece, hanno fatto segnare un + 1,8%, con risultati davvero soddisfacenti per quanto riguarda il bifidus/latte fermentato con il +5,4%, lo yogurt per l'1,6% ed il formaggio con una percentuale pari al 2,2%. Altri numeri negativi si identificano purtroppo con l'olio e più precisamente si tratta dell'olio di girasole che ha fatto segnare un meno 4,3%, seguono poi l'acqua in bottiglia con il -2,8% ed il pane con il -2,1%. Ad ogni modo, però, va detto che il dato che accentua particolarmente una flessione riguard i superalcolici che sono passati dal 46,7 milioni di litri nel 2010 al 42,6 milioni di litri del 2011.
Le vendite eseguite nel 2011 sono state per lo più realizzate dai supermercati con una percentuale pari al 42% per i prodotti alimentari, i negozi tradizionali, invece, hanno venduto per il 18,9%, i discount per il 15,1%, gli ipermercati per il 14,5% e gli altri canali di distribuzione per il 9,4%. Va reso evidente il fatto che durante il 2011 hanno segnato un trend positivo le privete laber che durante l'anno hanno segnato il 33,8% del valore ed il 43,9% del volume alimentare commercializzato.
Analizzando i dati pervenuti dall'Eurostat in merito all'analisi del commercio estero agroalimentare spagnolo è emerso che nel 2011 l'import ha segnato un valore pari a 27.396 milioni di euro - un +7,9% rispetto all'anno precedente - e 31.036 milioni di euro per l'export con un + 7,6% rispetto al 2010.
Il paese che fornisce alla penisola iberica il maggior numero di alimenti è la Francia che, per l'appunto, occupa il primo posto con 4.750 milioni di euro; a seguire, si piazzano altri paesi come la Germania, i Paesi Bassi, il Brasile, il Portogallo, il Regno Unito, l'Argentina, l'Italia, gli Stati Uniti d'America e, per finire, il Belgio. Nel 2011, l'Italia ha esportato nel continente spagnolo il 7% in più di prodotti alimentari e bevante, facendo segnare una somma pari a 1.127 euro.
Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
Studio Legale e di consulenza aziendale in Spagna
Ana Fernandez & Geval
Indirizzo: Calle General Urrutia, 75 - 7A - 46013 Valencia (Spagna)
Tel: +39 0861 18 86 156
Email: abogadafernandez@nonbisinidem.com
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In particolare, è possibile notare che la spesa alimentare della famiglie è stata nel 2011 di 67.520 milioni di euro, risultato che ha dato luogo ad una crescita pari ad un sesto rispetto al 2010. Ad ogni modo, è possibile notare che vi è stata una diminuzione dei quantitativi acquistati: ad esempio, troviamo che i prodotti ittici sono scesi dell'1,9% e più precisamente notiamo un -1,6% del pesce ed -4,3% dei frutti di mare. Un risultato negativo è visibila anche nel consumo della carne fresca che scende dello 0,6%, come pure il latte.
I prodotti lattiero-caseari, invece, hanno fatto segnare un + 1,8%, con risultati davvero soddisfacenti per quanto riguarda il bifidus/latte fermentato con il +5,4%, lo yogurt per l'1,6% ed il formaggio con una percentuale pari al 2,2%. Altri numeri negativi si identificano purtroppo con l'olio e più precisamente si tratta dell'olio di girasole che ha fatto segnare un meno 4,3%, seguono poi l'acqua in bottiglia con il -2,8% ed il pane con il -2,1%. Ad ogni modo, però, va detto che il dato che accentua particolarmente una flessione riguard i superalcolici che sono passati dal 46,7 milioni di litri nel 2010 al 42,6 milioni di litri del 2011.
Le vendite eseguite nel 2011 sono state per lo più realizzate dai supermercati con una percentuale pari al 42% per i prodotti alimentari, i negozi tradizionali, invece, hanno venduto per il 18,9%, i discount per il 15,1%, gli ipermercati per il 14,5% e gli altri canali di distribuzione per il 9,4%. Va reso evidente il fatto che durante il 2011 hanno segnato un trend positivo le privete laber che durante l'anno hanno segnato il 33,8% del valore ed il 43,9% del volume alimentare commercializzato.
Analizzando i dati pervenuti dall'Eurostat in merito all'analisi del commercio estero agroalimentare spagnolo è emerso che nel 2011 l'import ha segnato un valore pari a 27.396 milioni di euro - un +7,9% rispetto all'anno precedente - e 31.036 milioni di euro per l'export con un + 7,6% rispetto al 2010.
Il paese che fornisce alla penisola iberica il maggior numero di alimenti è la Francia che, per l'appunto, occupa il primo posto con 4.750 milioni di euro; a seguire, si piazzano altri paesi come la Germania, i Paesi Bassi, il Brasile, il Portogallo, il Regno Unito, l'Argentina, l'Italia, gli Stati Uniti d'America e, per finire, il Belgio. Nel 2011, l'Italia ha esportato nel continente spagnolo il 7% in più di prodotti alimentari e bevante, facendo segnare una somma pari a 1.127 euro.
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