di Vanessa Lancione - Dopo la triste notizia della morte di un bambino di 4 anni per soffocamento, durante l'ora di mensa in un asilo di Napoli, non posso che sottolineare come un'adeguata formazione del personale scolastico su basilari tecniche di soccorso, come la tecnica manuale di disostruzione, avrebbe potuto forse cambiare le sorti di quel giorno. Molti erano presenti lì in quei terribili istanti, e non solo le maestre, ma anche gli assistenti e i bidelli.
L'argomento mi preme particolarmente in quanto madre di un bimbo di quell'età che, come tutti i bambini, a volte ha difficoltà a deglutire pezzi di cibo, senza che sia sempre agevole comprenderne il perché.
Forse cose del genere sono all'ordine del giorno in ambiente domestico. A quale mamma non è capitato di dover prendere a pacche sulla schiena il proprio figlio e di vivere attimi di panico per la paura che possa succedere qualcosa di grave? Benchè nella maggior parte dei casi un boccone andato di traverso non porta ad esiti infausti ciò non deve esimerci dal dovere di essere sempre pronti ad intervenire, quando necessario, con capacità, lucidità e fermezza, affinchè non accada l'irreparabile.
Si parla sin troppo spesso di sicurezza in diversi ambienti sociali e allora perchè, in ambiente scolastico, non dovremmo poter contare su una formazione alla sicurezza che preveda anche la conoscenza da parte del personale scolastico di tecniche di disostruzione pediatrica (come la cd. manovra di Heimlich)?
Se questa tecnica fosse conosciuta negli ambienti scolastici (dal nido all'asilo alle scuole primarie fino alle scondarie) avremo maggiori garanzie di aver creato le condizioni per poter fronteggiare situazioni che non sono affatto rare.
Basterebbe che le istituzioni scolastiche predessero contatti con la Croce Rossa Italiana che predispone corsi di primo pronto soccorso e, principalmente di disostruzione pediatrica, affinchè tutti, ma proprio tutti, possano apprendere le tecniche basilari che hanno il precipuo scopo di soccorrere il bisognoso fino all'arrivo dei soccorsi che devono essere sempre prontamente allertati come prima cosa, per evitare che la situazione di pericolo degeneri o, addirittura, nel più auspicabile dei casi, per salvare una vita umana, la vita di un bambino di soli 4 anni che sta soltando mangiando un pezzo di mozzarella nella gioiosità di un'aula di mensa di una scuola materna. Il tutto nel giorno della festa del papà.
L'argomento mi preme particolarmente in quanto madre di un bimbo di quell'età che, come tutti i bambini, a volte ha difficoltà a deglutire pezzi di cibo, senza che sia sempre agevole comprenderne il perché.
Forse cose del genere sono all'ordine del giorno in ambiente domestico. A quale mamma non è capitato di dover prendere a pacche sulla schiena il proprio figlio e di vivere attimi di panico per la paura che possa succedere qualcosa di grave? Benchè nella maggior parte dei casi un boccone andato di traverso non porta ad esiti infausti ciò non deve esimerci dal dovere di essere sempre pronti ad intervenire, quando necessario, con capacità, lucidità e fermezza, affinchè non accada l'irreparabile.
Si parla sin troppo spesso di sicurezza in diversi ambienti sociali e allora perchè, in ambiente scolastico, non dovremmo poter contare su una formazione alla sicurezza che preveda anche la conoscenza da parte del personale scolastico di tecniche di disostruzione pediatrica (come la cd. manovra di Heimlich)?
Se questa tecnica fosse conosciuta negli ambienti scolastici (dal nido all'asilo alle scuole primarie fino alle scondarie) avremo maggiori garanzie di aver creato le condizioni per poter fronteggiare situazioni che non sono affatto rare.
Basterebbe che le istituzioni scolastiche predessero contatti con la Croce Rossa Italiana che predispone corsi di primo pronto soccorso e, principalmente di disostruzione pediatrica, affinchè tutti, ma proprio tutti, possano apprendere le tecniche basilari che hanno il precipuo scopo di soccorrere il bisognoso fino all'arrivo dei soccorsi che devono essere sempre prontamente allertati come prima cosa, per evitare che la situazione di pericolo degeneri o, addirittura, nel più auspicabile dei casi, per salvare una vita umana, la vita di un bambino di soli 4 anni che sta soltando mangiando un pezzo di mozzarella nella gioiosità di un'aula di mensa di una scuola materna. Il tutto nel giorno della festa del papà.
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