L'accisa sulle sigarette elettroniche pare sia stata definitivamente archiviata dal Governo, cancellando così l'emendamento, proposto nei giorni scorsi, all'interno del Decreto Salva debiti delle PA.
Ciò però non significa che i nostri ministri Esperti (che speriamo non debbano lasciare posto a Druidi ed Esorcisti come ipotizzato da Crozza) abbiano accantonato l'idea di monetizzare uno dei grandi successi degli ultimi mesi. Forse uno dei pochi business ad aver goduto di bilanci più che positivi. Ed infatti l'accisa, che avrebbe delegato il controllo delle vendite allo Stato stesso, sarà forse trasformata in una tassa, in aggiunta alla già applicata Iva. La tassa potrebbe essere applicata alla vendita delle ricariche.
Al di là dell'eventuale introito che potrebbe alleggerirci da altre gabelle, anche se la quantizzazione degli introiti non è certa -e potrebbe essere di pochi milioni di euro (rischiando di essere un ennesimo flop sul fronte tasse), ciò che ha mosso parecchi dubbi è il vantaggio reale di una simile operazione.
Chi opta per le sigarette elettroniche lo fa generalmente per darsi un aiutino nell'ardua impresa dello smettere di fumare. In tal senso, tassare sarebbe assolutamente controproducente. Aumentare il prezzo delle ricariche, o dei dispositivi, potrebbe portare molti a rinunciarvi; proprio come è avvenuto per le sigarette di nicotina. Per quest'ultime però l'aumento esponenziale ha avuto senso proprio perché funzionale alla rinuncia da parte di molti a questo vizio; qualora le e-cig dovessero avere costi proibitivi quale sarebbe il guadagno?
In termini economici, così come di salute, molto pochi. Lo stesso Umberto Veronesi mette in guardia il Governo, sottolineando come la diminuzione di fumatori grazie all'impiego di sigarette elettroniche, potrebbe far risparmiar alla Sanità Pubblica sino a 600 milioni. Una cifra assai più ragguardevole di quella derivata dalla tassazione.
A questo punto e con queste premesse vorremmo sapere cosa pensate voi di un'eventuale tassazione sulle e-cig: siete favorevoli o contrari?Il sondaggio è aperto. Vota anche tu!
barbaralgsordi@gmail.it
Ciò però non significa che i nostri ministri Esperti (che speriamo non debbano lasciare posto a Druidi ed Esorcisti come ipotizzato da Crozza) abbiano accantonato l'idea di monetizzare uno dei grandi successi degli ultimi mesi. Forse uno dei pochi business ad aver goduto di bilanci più che positivi. Ed infatti l'accisa, che avrebbe delegato il controllo delle vendite allo Stato stesso, sarà forse trasformata in una tassa, in aggiunta alla già applicata Iva. La tassa potrebbe essere applicata alla vendita delle ricariche.
Al di là dell'eventuale introito che potrebbe alleggerirci da altre gabelle, anche se la quantizzazione degli introiti non è certa -e potrebbe essere di pochi milioni di euro (rischiando di essere un ennesimo flop sul fronte tasse), ciò che ha mosso parecchi dubbi è il vantaggio reale di una simile operazione.
Chi opta per le sigarette elettroniche lo fa generalmente per darsi un aiutino nell'ardua impresa dello smettere di fumare. In tal senso, tassare sarebbe assolutamente controproducente. Aumentare il prezzo delle ricariche, o dei dispositivi, potrebbe portare molti a rinunciarvi; proprio come è avvenuto per le sigarette di nicotina. Per quest'ultime però l'aumento esponenziale ha avuto senso proprio perché funzionale alla rinuncia da parte di molti a questo vizio; qualora le e-cig dovessero avere costi proibitivi quale sarebbe il guadagno?
In termini economici, così come di salute, molto pochi. Lo stesso Umberto Veronesi mette in guardia il Governo, sottolineando come la diminuzione di fumatori grazie all'impiego di sigarette elettroniche, potrebbe far risparmiar alla Sanità Pubblica sino a 600 milioni. Una cifra assai più ragguardevole di quella derivata dalla tassazione.
A questo punto e con queste premesse vorremmo sapere cosa pensate voi di un'eventuale tassazione sulle e-cig: siete favorevoli o contrari?
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