Manifestazioni e proteste in diverse citta' italiane all'indomani dell'approvazione della legge Gasparri sul riordino del sistema radio-televisivo. A Roma, l'appuntamento e' al Pantheon dove lo striscione della Cgil recita: 'Liberta' e' informazione'. Contestazioni dei girotondini anche a Firenze dove e' stata presidiata oggi pomeriggio la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella mentre a Cosenza e' stato organizzato un sit-in davanti alla sede della Rai. Al suo arrivo a Palazzo Re Enzo per l'inaugurazione della mostra su Marconi a Bologna, il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, e' stato accolto dagli striscioni di protesta: 'Legge Gasparri: se la leggi... non la sottoscrivi' e 'Marconi si rivolta nell'etere'. Poco lontano sotto la fontana del Nettuno un gruppetto di disobbedienti ha fatto scoppiare alcuni mortaretti e rivolgendosi al cordone di polizia, che ha impedito loro il passaggio, ha gridato 'Vergogna, vergogna. E' solo liberta' di parola, noi non abbiamo altro'. Incalzato dalle telecamere, dai giornalisti e dai flash dei fotografi, Gasparri, che non ha voluto rispondere a domande dirette sulla legge che porta la sua firma, ha fatto pero' notare: 'C'e' stata una moltiplicazione di televisioni locali, nazionali e il futuro vedra' ancora piu' presenze. Questo ci dice la storia e questo devono favorire le norme'. Ricordando l'imminente anniversario dei 50 anni della televisione, il ministro ha poi aggiunto: 'Sara' l'occasione per festeggiare, soprattutto perche' tutto questo gran polverone sara' finito'. In giornata il dibattito sulla legge ha interessato soprattutto le forze politiche alle quali e' arrivato l'invito del segretario dei Ds, Piero Fassino, ad evitare di 'tirare per la giacca' al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. 'Credo che il presidente della Repubblica sia uomo sufficientemente autorevole, saggio ed equilibrato per sapere da solo quello che deve fare -ha affermato Fassino, a margine di una conferenza all'Iila- credo che non sia compito delle forze politiche indicare al presidente quali debbano essere i suoi comportamenti, tirarlo per la giacca'. 'Sono per il rispetto assoluto dell'imparzialita' e della discrezionalita' del presidente - ha continuato il segretario dei Ds - fermo restando che mi pare evidente che ci siano profili di incostituzionalita''. 'Noi continueremo questa battaglia usando gli strumenti legali necessari -ha concluso Fassino- ci appelleremo alle istanze istituzionali e, qualora necessario, anche alla Corte Costituzionale'. L'altola' di Fassino su Ciampi, pero', non e' stato ben accolto dai Comunisti italiani. Il capogruppo del Pdci alla Camera, Marco Rizzo ci tiene a specificare che 'proprio perche' siamo convinti che il nostro presidente della Repubblica e' un democratico sincero a cui interessa la dialettica democratica del nostro Paese, non possiamo esimerci dal fare un commento sull'incostituzionalita' assoluta di questa legge. E non possiamo non fare riferimento anche allo stesso presidente della Repubblica. Il che non significa affatto fare pressioni indebite'. Fuori dal coro della pressoche' unanime soddisfazione della maggioranza, la voce del segretario dell'Udc, Marco Follini. 'Sulla legge Gasparri faccio parte di quelli che registrano una difficolta', un meno - ha detto Follini nel corso del suo intervento alla seconda edizione del 'Summit internazionale della comunicazione' in corso a Milano - Avrei voluto una legge diversa anche se l'ho votata e ammetto la contraddizione e la difficolta'. Per quanto riguarda, inoltre, il presidente Ciampi non ha bisogno ne' di consigli ne' di pressioni'. 'Faccio parte di un partito che la legge Gasparri l'ha votata -ha proseguito Follini- e mi assumo le responsabilita' per questo perche' non posso far finta di essere stato li' per caso. Allo stesso tempo pero' ho piu' volte sostenuto che l'avrei voluta diversa e di questo ci sono agli atti molti emendamenti del mio partito, alcuni caduti sul campo, altri che non sono neppure stati esaminati'. Anche il ministro per le politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione ammette che 'la legge poteva essere migliore' ma 'ci voleva un clima diverso tra maggioranza e opposizione. Di questo, non e' certo la maggioranza ad avere responsabilita', e' l'opposizione ad avere le sue di responsabilita''. Intanto dalla Commissione europea si viene a sapere che 'al momento' non c'e' alcuna intenzione di esaminare la Gasparri. 'Al momento -ha dichiarato il portavoce Reijo Kemppinen - non ho informazioni che la Commissione abbia intenzione di esaminare la legge'.
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