PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone). STAGIONE 2.
Sarà il gran caldo di questo secondo giro carontiano, sarà che sto viaggiando da ore come una disperata tra autobus e navette senza aria condizionata (e forse sogno un jet privato con tanto di cocktail esotici per coccolarmi), eppure credo che questa domanda sia centrale nella vita di ciascuno di noi non privilegiato.
Eh sì, perché essere potenti politicamente o socialmente equivale generalmente ad essere anche potenti economicamente, in gradi diversi naturalmente, ma comunque fuori dalla portata della maggior parte di noi comuni mortali. In realtà questa elucubrazione mi è partita, durante il viaggio ovviamente, pensando al guardaroba della direttrice di Vogue. Orbene so che alla maggior parte di voi lettori poco interesserà della suddetta signora, ma potrebbe trattarsi in realtà di un qualsiasi altro top o vip o politico. Lei è semplicemente la prima di una lunga lista che mi è venuta in mente. La signora direttrice, potenza di Condé Nast, guadagna certamente uno stipendio a sei zeri (fors'anche a cinque, ma molto prossimo al sei); ciò le dà certamente accesso ad un vita sopra la media e sopra le righe. La signora in qualità di direttrice ha certamente accesso ad un guardaroba "for free" (a gratis insomma) ogni cambio di stagione, e se mai dovesse comprare qualcosa, volete che gli stilisti non le facciano pesanti sconti sulla merce? Bene, se io, o qualsiasi altra quarantenne dal lavoro semi-precario e autonomo, volessi comprarmi un capo di design devo sganciare la lira, e se voglio uno sconto sperare nei saldi. Ora vi pare giusto tutto ciò? Perché chi ha le possibilità economiche è esentato dal far girare l'economia? E perché chi fatica ad arrivare a fine mese non ha alcuna agevolazione?
Ora, questo banale esempio "modaiolo" è in realtà lo specchio di una situazione ben diffusa nel nostro Paese (ma ovviamente non solo qui, per fortuna), dove chi ha più potere ha più agevolazioni o benefit, chiamateli come volete. È una forma mera di reverenzialismo, ormai ben radicato nella nostra società. Per cui appare scontato che se hai una posizione "su" ti spetti di diritto un'agevolazione, piuttosto che un cadeau. Ma dove sta scritto questo codice retrogrado? Chi mai ha nesso nero su bianco che debba diventare un diritto acquisito? Semplicemente il mal costume e l'arroganza. Quello che ha creato la Casta che tanto detestiamo (e mica abbiamo torto, o no?) e che pare continuare a dilagare. Ora, essere ricchi appunto non dovrebbe autorizzarti ad avere privilegi più di altri. Nè immunità, né auto blu, né scorte (a meno che tu non sia un giudice o un PM), né case con affitti agevolati, né cene a sbafo. Nulla di nulla. Guadagni di più? Paga di più. Guadagni di meno? Beh, sarebbe bello poter pagare di meno, purtroppo nella realtà paghi quel che devi pagare. Ovvio.
Ce ne si può ben rendere conto vedendo e sentendo le reazioni contrite e disgustate di tanti elettori di fronte alla condanna di Berlusconi. Ho avuto il (dis)piacere di sentire anche quelle della sua protegèe Mara Carfagna, che si diceva indignata perché é impensabile condannare un uomo per evasione di pochi milioni di euro, quando lo stesso ne ha versati miliardi allo Stato. Ma che, stiamo scherzando? Cosa ha fatto quest'uomo di più,o di meglio, del povero imprenditore costretto a togliersi la vita perché non riesce a far fronte a tasse e spese?
Ah sì, mi scordavo. Ecco cosa ha fatto il Cavaliere più dell'altro, ha fatto precipitare l'Italia in un stato pietoso e ridicolo. Il povero imprenditore no.
barbaralgsordi@gmail.it
Sarà il gran caldo di questo secondo giro carontiano, sarà che sto viaggiando da ore come una disperata tra autobus e navette senza aria condizionata (e forse sogno un jet privato con tanto di cocktail esotici per coccolarmi), eppure credo che questa domanda sia centrale nella vita di ciascuno di noi non privilegiato.
Eh sì, perché essere potenti politicamente o socialmente equivale generalmente ad essere anche potenti economicamente, in gradi diversi naturalmente, ma comunque fuori dalla portata della maggior parte di noi comuni mortali. In realtà questa elucubrazione mi è partita, durante il viaggio ovviamente, pensando al guardaroba della direttrice di Vogue. Orbene so che alla maggior parte di voi lettori poco interesserà della suddetta signora, ma potrebbe trattarsi in realtà di un qualsiasi altro top o vip o politico. Lei è semplicemente la prima di una lunga lista che mi è venuta in mente. La signora direttrice, potenza di Condé Nast, guadagna certamente uno stipendio a sei zeri (fors'anche a cinque, ma molto prossimo al sei); ciò le dà certamente accesso ad un vita sopra la media e sopra le righe. La signora in qualità di direttrice ha certamente accesso ad un guardaroba "for free" (a gratis insomma) ogni cambio di stagione, e se mai dovesse comprare qualcosa, volete che gli stilisti non le facciano pesanti sconti sulla merce? Bene, se io, o qualsiasi altra quarantenne dal lavoro semi-precario e autonomo, volessi comprarmi un capo di design devo sganciare la lira, e se voglio uno sconto sperare nei saldi. Ora vi pare giusto tutto ciò? Perché chi ha le possibilità economiche è esentato dal far girare l'economia? E perché chi fatica ad arrivare a fine mese non ha alcuna agevolazione?
Ora, questo banale esempio "modaiolo" è in realtà lo specchio di una situazione ben diffusa nel nostro Paese (ma ovviamente non solo qui, per fortuna), dove chi ha più potere ha più agevolazioni o benefit, chiamateli come volete. È una forma mera di reverenzialismo, ormai ben radicato nella nostra società. Per cui appare scontato che se hai una posizione "su" ti spetti di diritto un'agevolazione, piuttosto che un cadeau. Ma dove sta scritto questo codice retrogrado? Chi mai ha nesso nero su bianco che debba diventare un diritto acquisito? Semplicemente il mal costume e l'arroganza. Quello che ha creato la Casta che tanto detestiamo (e mica abbiamo torto, o no?) e che pare continuare a dilagare. Ora, essere ricchi appunto non dovrebbe autorizzarti ad avere privilegi più di altri. Nè immunità, né auto blu, né scorte (a meno che tu non sia un giudice o un PM), né case con affitti agevolati, né cene a sbafo. Nulla di nulla. Guadagni di più? Paga di più. Guadagni di meno? Beh, sarebbe bello poter pagare di meno, purtroppo nella realtà paghi quel che devi pagare. Ovvio.
Ce ne si può ben rendere conto vedendo e sentendo le reazioni contrite e disgustate di tanti elettori di fronte alla condanna di Berlusconi. Ho avuto il (dis)piacere di sentire anche quelle della sua protegèe Mara Carfagna, che si diceva indignata perché é impensabile condannare un uomo per evasione di pochi milioni di euro, quando lo stesso ne ha versati miliardi allo Stato. Ma che, stiamo scherzando? Cosa ha fatto quest'uomo di più,o di meglio, del povero imprenditore costretto a togliersi la vita perché non riesce a far fronte a tasse e spese?
Ah sì, mi scordavo. Ecco cosa ha fatto il Cavaliere più dell'altro, ha fatto precipitare l'Italia in un stato pietoso e ridicolo. Il povero imprenditore no.
barbaralgsordi@gmail.it
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: