Un avvenimento in particolare, tuttavia, oggi trova spazio sulle pagine dei maggiori quotidiani italiani.
Durante le manifestazioni tenutesi nelle città di Torino, Genova e Rho, cittadina della provincia di Milano, gli agenti delle forze dell'ordine incaricati di presidiare il corteo dei manifestanti, si sono tolti il casco. E' questo il gesto che, oggi, fa discutere l'Italia.
E' di certo vero che, dove le parole non arrivano, i gesti si tramutano in dichiarazioni di ideali e sentimenti: l'atto degli agenti diviene, dunque, di difficile interpretazione.
Volevano, forse, gli uomini delle forze dell'ordine in divisa anti-sommossa manifestare la loro solidarietà ai dimostranti? O, come si è affrettata a dichiarare la questura di Torino, si è trattato di un semplice atto legato alla prassi poiché si era giunti al termine di un intervento disimpegnato?
Qualunque sia stata la ragione del gesto, è innegabile che il risultato sia stato estremamente singolare: i manifestanti inneggiavano agli agenti mentre la tensione nella piazza scendeva drasticamente.
Mentre le immagini continuano ad infiammare il web, suscitando l'ammirazione per gli agenti coinvolti da parte dei supporter del movimento e la preoccupazione di coloro i quali ritengono eccessivi i termini e le dichiarazioni dei "forconi", non ci è dato sapere se, ognuno di quei singoli agenti, sia realmente solidale con i manifestanti o sia soltanto solito al rispetto della prassi. Appare comunque improbabile che questo sia il primo passo verso un esecutivo temporaneo dei carabinieri come ipotizzato dall'ala più a destra del movimento.
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