Avv. Francesco Pandolfi
cassazionista
Aumenteranno le cause sui benefici combattentistici
Si prevede un incremento del contenzioso in materia di benefici combattentistici in quanto il Ministero della Difesa D.G.P.M., focalizzando la propria attenzione sul tema, da ultimo ha assunto rispetto al trattamento economico e allo statuto previdenziale una condotta intransigente ritenuta in linea con la vigente disciplina normativa.
In altri termini: il Ministero ritiene di non poter ascoltare ed accogliere le pur legittime aspettative del personale, respingendo così le numerose istanze già pervenute sui tavoli dell'Amministrazione, in attesa che sopraggiungano nuovi e consolidati elementi normativo-giurisprudenziali eventualmente modificativi dello status quo.
A sostegno della propria tesi, il Ministero osserva che considerata l'esclusione posta dall'art. 5 comma 2 legge n° 824/71, non troverebbero applicazione gli istituti di cui alla legge n° 336/70 compresi quelli che prevedono la valutazione nella misura di un anno intero per ciascuna campagna di guerra e il collocamento a riposo anticipato ai fini del conseguimento del diritto a pensione.
Osserva inoltre che non si possono attribuire benefici di natura pensionistica ex legge n° 390/50 se si considera il mancato rinvio alla normativa dell'epoca, rinvio probabilmente necessario a fronte della non sovrapponibilità delle c.d. campagne di guerra con le missioni svolte per conto dell'ONU, qualificate di pace.
Ritiene inoltre il Ministero che, sul piano stipendiale, osterebbe il divieto di attribuzione degli scatti stipendiali di cui alla legge n° 336/90, tant'è che i benefici economici ex legge n° 1746/62 sono riconosciuti in via temporanea mediante il meccanismo dell'anticipo dello scatto stipendiale.
Attualmente, dice, gli scatti stipendiali sono assegnati -sotto forma di beneficio riassorbibile-, al solo personale dirigente che abbia svolto servizio in missioni ONU ( l'Amministrazione richiama un'isolata pronunzia in materia di trattamento stipendiale, ricordando che il riconoscimento degli scatti stipendiali riguarda solo la dirigenza militare - analogamente a quanto disposto dall'art. 1814 d.lgs n° 66/2010 per i c.d. scatti demografici - ).
Tali argomenti non convincono però i Militari che hanno svolto le missioni elencate con aggiornamento dallo Stato Maggiore nel 2013.
Costoro hanno presente quanto stabilito dallo Stato Maggiore mediante l'aggiornamento della nota prot. n° M_D GMIL2 VDGM V0215719 del 31.07.2013 avente ad oggetto: "legge 11 dicembre 1962 n° 1746 -estensione al personale militare in servizio per conto dell'ONU in zone d'intervento, dei benefici combattentistici- a seguito delle circolari n- M_D/GMIL_06/V/GL/10911/D9-2 del 10.40.2006 e n. M_D/GMIL0VSGR/0256743 del 26.05.2011, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ai sensi della legge n° 1746/62 e per gli effetti che ne derivano, con propria determinazione ha aggiornato al 31.12.2011 l'elenco dei territori da considerarsi "zona di intervento" per i periodi a fianco di ciascuno di essi indicati. Il predetto nuovo elenco, che abroga e sostituisce quello inviato con la circolare a seguito b. è riportato in all.B. Si conferma la validità delle procedure di trascrizione matricolare attualmente in vigore. Si raccomanda agli Enti competenti di verificare con massima attenzione che le variazioni matricolari, e di conseguenza il diritto all'attribuzione ai benefici, competano solo ed esclusivamente al personale che abbia prestato servizi in zona d'intervento inquadrato nella forza multinazionale e non anche quello che sia stato inviato in quelle aree per l'espletamento di compiti istituzionalmente devoluti all'Ente/ Reparto di appartenenza. Quanto sopra in considerazione delle responsabilità di natura amministrativo contabile conseguenti in caso di errata attestazione del diritto".
Inoltre gli aventi diritto sanno che lo Stato Maggiore ha successivamente posto alla D.G.P.M. il quesito in ordine ad una ormai necessaria rivalutazione interpretativa dei contenuti della Legge n° 1746/62 con riferimento specifico ai benefici combattentistici, rivalutazione resa necessaria a fronte degli sviluppi giurisprudenziali della Corte dei Conti che, più che spesso, condanna il Ministero della Difesa per mancato riconoscimento erga omnes dei benefici in parola.
In buona sostanza: l'atteggiamento dell'Amministrazione si pone oggi come un'ingiusta ostruzione alla piana applicazione e al riconoscimento dei pieni diritti nascenti dalla normativa in esame, tanto sul fronte previdenziale quanto su quello stipendiale.
Per questo motivo le migliaia di Militari che hanno già inoltrato le istanze, sia personalmente sia con apposita diffida, intendono proseguire con ancora più convinta determinazione il cammino intrapreso, con la finalità di vedersi riconosciuto quel diritto loro negato e non spontaneamente accordato.
Avv. Francesco Pandolfi diritto militare diritto amministrativo
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