In tempi di crisi, e con la incombente mannaia dei contributi da versare obbligatoriamente alla Cassa Forense, gli avvocati cercano di contenere le spese. Quelli dell'Ordine di Genova, sotto l'egida del Presidente Alessandro Vaccaro, tentano di ottenere una riduzione del canone RAI.
Il canone per la fruizione del servizio radiotelevisivo è una tassa che si è tenuti a pagare, a meno di non voler diventare evasori, su ogni immobile dotato di televisore. Non solo quindi per le abitazioni private, ma anche per i locali in cui si esercita la professione. Fin qui niente di nuovo, se non fosse che quest'anno la quota di abbonamento alla radiotelevisione pubblica è stata improvvisamente aumentata per i luoghi di lavoro e gli studi professionali aperti al pubblico in cui siano presenti dispositivi (non solo tv, ma anche computer) in grado di ricevere il segnale dei canali RAI.
Già da qualche mese si sono levate le proteste di varie "partite IVA", ma non c'era ancora stata una specifica presa di posizione da parte degli avvocati. L'incipit lo danno adesso i professionisti liguri, con una lettera indirizzata a "Viale Mazzini".
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