Lo Stato Italiano si accinge a produrre marijuana a scopo curativo. Lo si apprende da La Stampa di ieri, secondo cui l'Esecutivo - nelle persone delle Ministre della Salute e della Difesa, Beatrice Lorenzin e Roberta Pinotti - ha appena dato il via libera ufficioso alla ‘marijuana di Stato', nell'attesa di un provvedimento ufficiale da perfezionarsi entro la fine di questo mese.
Fra polemiche e perplessità, quindi, anche nel nostro Paese i malati (alcuni malati - in particolare, le persone affette da gravi patologie neurologiche e da cancro in fase terminale) potranno avere libero ed economico accesso ai benefici dei farmaci a base di cannabis. Sebbene, infatti, risalga al 1990 la prima legge italiana che autorizza l'uso terapeutico della marijuana, sono poi mancate specifiche disposizioni attuative che regolamentassero la materia dettagliatamente (se si eccettuano le discipline regionali di Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana); e a tutt'oggi i pazienti che necessitano dei medicamenti a base di cannabis vengono comunque curati con prodotti di importazione, con costi molto elevati per la Sanità pubblica.
D'ora in poi, sarà invece l'Esercito Italiano - attraverso l'Istituto Farmaceutico Militare con sede a Firenze - ad occuparsi della coltivazione della cannabis e della produzione dei farmaci derivati.