Di Laura Tirloni - Il Negozio Giuridico nasce da una scommessa lanciata nell'ormai lontano 2005 a Genova, allo slogan: "avvocati di pace, non di guerra". Ma in cosa consiste nella pratica?

Si tratta del primo "ambulatorio legale in Italia" e prende avvio da una visione non litigiosa della professione forense, in un'ottica preventiva e conciliativa delle controversie.

Il Negozio Giuridico, infatti, non può essere considerato un semplice studio legale, ma si propone come luogo che riunisce avvocati che hanno scelto di non dedicarsi all'attività giudiziale contenziosa e di non assumere incarichi giudiziali. Una scelta un po' azzardata, forse, visto che in base al senso comune, ancora prevale l'idea che l'attività principale di un avvocato siano le cause.

Il principio portante del Negozio Giuridico è, al contrario, quello di cercare di risolvere il contenzioso senza dover approdare per forza in Tribunale. Uno spazio per certi versi innovativo, dunque, che si ripropone di gestire i problemi di carattere legale alla stregua di una patologia, secondo la filosofia del "meglio prevenire che curare".

Il Negozio è l'antitesi dei grandi studi all'americana, strutture impersonali che tendono a smistare i clienti in modo meccanico, prevalentemente in base alla richiesta. Nel Negozio Giuridico, il rapporto con il cliente vuole essere più diretto, più personale e giungere ad un vantaggio anche sul piano sociale: quello di un minor ricorso agli organi giudiziari.

L'obiettivo di questa nuova realtà è anche quello di "svecchiare" l'immagine tradizionale dell'avvocato nella percezione comune, creando una figura nuova e complementare all'avvocato "tradizionale": quella del mediatore della cultura giuridica, ossia un professionista che sia accessibile, di facile consultazione, supportivo per il cliente, e che prima di tutto lo aiuti a decifrare la realtà giuridica in cui si trova immerso e a selezionare il comportamento più adeguato a una data situazioni, mantenendo come primario l'obiettivo di salvaguardare la qualità delle relazioni umane.

Una corrente giuridica, questa, che si ripropone un mutamento di mentalità rispetto a quella più tradizionale (a cui intende affiancarsi e non sostituirsi), più al passo coi tempi, e che si prefigge di restituire alla figura dell'avvocato un'immagine di lealtà e di supporto.

Si tratta di una scelta etica che, secondo i suoi sostenitori, si traduce in uno stile comportamentale a "lunga semina", in grado di dare i migliori frutti nel lungo periodo e che riunisce in sé aspetti positivi per il cliente, per la società e per l'avvocato stesso.







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