Sono i magistrati italiani i più pagati in tutta l'Eurozona. A segnalarlo è il rapporto del Consiglio d'Europa realizzato dalla Commissione per l'efficienza della giustizia e pubblicato nei giorni scorsi.
Sulla base di quanto emerge dal dossier, che fa i conti in tasca alle toghe nostrane con dati aggiornati al 2012, i giudici italiani guadagnano cifre notevolmente superiori rispetto ai colleghi degli altri Stati membri sia ad inizio che a fine carriera.
Nel primo caso, i guadagni si attestano su oltre 6.000 euro netti in più all'anno procapite (corrispondenti in valore assoluto a quasi 34.000 euro netti di stipendio annuo per il magistrato italiano contro i poco più di 27.500 della media europea), fatta eccezione solamente per i Paesi Bassi, la Finlandia (entrambi con cifre sui 43.000 euro su base annua) e il Belgio (con poco più di 35.500 euro annui), nonché per gli stipendi dei giudici di ultima istanza non Ue di Svizzera, Norvegia e Principato di Monaco. Stando al rapporto, gli stipendi dei giudici italiani perdono il primato anche se rapportati a quelli dei magistrati dei paesi extra-Ue come Andorra o Svizzera.
Nel secondo caso, però, e cioè alla fine della carriera, il gap viene recuperato con rilancio, giacchè i magistrati sfiorano i 98.000 euro netti all'anno, raggiungendo quasi il doppio della media di stipendi europea (poco meno di 53.000 euro annui).
Se poi il confronto si restringe al territorio nazionale, i dati parlano chiaro: rispetto ai guadagni medi degli italiani un magistrato ad inizio carriera percepisce uno stipendio pari al doppio, per lievitare di oltre sei volte alla fine del percorso lavorativo, per i giudici di Cassazione.