È un inizio novembre molto prolifico per il Parlamento impegnato nella conversione in legge di due dei procedimenti principali presentati dal Governo nei mesi scorsi: il decreto giustizia n. 132/2014 e il decreto n. 133/2014, il c.d. "Sblocca Italia".
Una conversione molto sofferta quest'ultima che ha visto, mercoledì, l'approvazione definitiva da parte del Senato, tra proteste, momenti di tensione e colpi di scena, con 157 voti a favore e 110 contrari, senza modifiche al testo licenziato da Montecitorio, dati anche i tempi ristretti per non far decadere il decreto, la cui scadenza naturale era prevista per l'11 di novembre.
Molti i correttivi apportati all'impianto originario del decreto, durante il suo travagliato iter parlamentare, per via dei 200 emendamenti della Camera, delle correzioni della Commissione Bilancio e dei no della ragioneria per problemi di copertura, tra cui quelli sulla tanto attesa riduzione dell'Iva al 4% sugli immobili dell'edilizia privata, la semplificazione relativa al certificato di agibilità, nonché la norma sul made in Italy che prevedeva l'istituzione di un registro nazionale d'identità presso il Ministero dell'agricoltura.
Sono rimasti, comunque, inalterati alcuni dei pilastri del decreto, tra cui i finanziamenti alle grandi opere, gli sgravi Irpef per l'acquisto delle case in affitto, il rent to buy per disciplinare gli affitti con riscatto (VEDI GUIDA), le norme salva-Genova, l'obbligo della banda larga per i nuovi edifici e il riordino per la disciplina delle terre da scavo. Ritoccate, invece, le concessioni autostradali, le disposizioni sulle operazioni di dismissione degli immobili pubblici, sul conto termico e sul c.d. spalma incentivi per gli impianti fotovoltaici, oltre all'allentamento del patto di stabilità per i comuni.
Di seguito, le novità principali del testo in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale:
- Finanziamenti grandi opere
Ammonta a quasi 4 miliardi il finanziamento per sbloccare i cantieri e accelerare la realizzazione delle grandi opere. Il 47% dei fondi stanziati dal decreto andrà alle infrastrutture (strade e autostrade), il 25% alle ferrovie (di cui il 14% per l'alta velocità e l'11% per la rete ordinaria), mentre il resto sarà suddiviso tra le metropolitane (di Roma, Napoli e la tramvia di Firenze), le opere idriche, gli aeroporti e le opere dei Comuni (ai quali andranno 500 milioni in totale);
- Banda larga
Obbligatoria entro luglio 2015, con la predisposizione di collegamenti in fibra per le costruzioni nuove e per quelle da ristrutturare. Secondo l'art. 6 del decreto, infatti, tutti gli edifici di nuova realizzazione, nonché quelli per i quali venga richiesto il permesso di costruire dal primo luglio dell'anno prossimo, dovranno essere equipaggiati di un'infrastruttura fisica multiservizio passiva interna, costituita da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica, fino ai punti terminali della rete;
- Bonus Irpef Immobili
Confermato il buono Irpef del 20% sugli acquisti, fino a 300mila euro, per gli immobili destinati ad essere affittati per almeno 8 anni con contratto di locazione a canone concordato, finalizzato ad incentivare gli investimenti nell'edilizia (salvo che per gli immobili ubicati in zone di particolare interesse storico, artistico o destinate ad impianti industriali ed usi agricoli). Il bonus permane anche nell'ipotesi di risoluzione anticipata del contratto, purchè il proprietario stipuli un nuovo contratto nell'arco di un anno;
- Debiti P.A.
"Sanatoria" per le domande presentate dagli enti locali via internet e pervenute oltre il limite a causa di errori di forma relativi alla trasmissione telematica. Uno degli emendamenti approvati in sede di conversione, stabilisce infatti che, al fine di consentire l'attribuzione integrale delle anticipazioni chieste dagli enti locali con riferimento al fondo previsto dal d.l. n. 102/2013, anche le istanze non pervenute entro i termini per meri errori formali telematici vanno acquisite;
- Regolamento unico edilizio
Già previsto nella prima versione del testo, viene reintrodotto, a fini di semplificazione e uniformità degli adempimenti, il regolamento edilizio unico: un modello-tipo valido per tutti i comuni italiani. Governo, regioni e autonomie locali dovranno, quindi, collaborare per adottare uno schema di regolamento edilizio standard che costituisca un livello essenziale delle prestazioni, una vera e propria base dalla quale i comuni dovranno partire per costruire le loro specifiche integrazioni;
- Risorse idriche
Novità, infine, in materia di risorse idriche con l'obbligo per le Regioni che ancora non hanno provveduto di individuare gli enti di governo in tale ambito a farlo, entro il termine perentorio del 31 dicembre prossimo. Qualora il termine decorra senza che tale obbligo sia stato svolto, il Governo può subentrare all'amministrazione inadempiente, nominando un commissario.
Per saperne di più:
- Testo del Decreto n. 133/2014, il c.d. "Sblocca Italia"
- Il dossier della Camera sul Decreto Sblocca Italia
Il testo del DDL di conversione del Decreto Legge 133/2014