Inutile negarlo: la crisi continua a pesare sugli italiani e lo dimostra anche il fatto che si è registrato un significativo aumento delle richieste di dilazione dei pagamenti nei confronti di Equitalia.
Solo quest'anno sembra che abbiano chiuso i battenti più di 1100 imprese e chi ancora resiste a questo vero e proprio tsunami finanziario cerca di far quadrare i conti quanto meno prendendo tempo con il fisco.
In un dossier pubblicato oggi dal Sole 24 Ore si parla di ben 4,2 miliardi di euro oggetto di rateizzazione decennale (che rappresenta poi il 15% delle domande di dilazione).
Insomma chi non riesce a pagare in un'unica soluzione si avvale della possibilità di richiedere a Equitalia di pagare a rate le somme eventualmente iscritte a ruolo. Ma se il regime ordinario prevede una pagamento in 72 rate mensili, nei casi più gravi è possibile ottenere una rateizzazione in 120 rate mensili (in tal caso il debito andrebbe a estinguersi nell'arco di 10 anni). E l'aumento più preoccupante riguarda proprio le dilazioni più lunghe a cui peraltro non tutti possono accedere. È necessario infatti la presenza di alcune condizioni: per le persone fisiche e le ditte individuali, la maxi rateizzazione è possibile se l'importo della singola rata è superiore al 20% del reddito mensile; per le altre imprese la rateizzazione a lungo termine è possibile solo se la rata è superiore al 10% del valore della produzione mensile e se l'indice di liquidità che emerge dal bilancio è compreso tra 0,5 e 1.
Resta comunque alto anche il numero delle richieste di rateizzazione ordinaria (in 72 rate). In tal caso la presentazione della domanda è molto semplice: il contribuente non deve allegare documentazione comprovante la sua difficoltà economica se il suo debito non supera i 50.000 euro; se il debito è superiore dovrà mettere a disposizione dell'agenzia la documentazione comprovante il quadro economico finanziario che giustifica la richiesta.