Si avvia alle ultime battute finali la legge di stabilità 2015 dopo l'approvazione da parte del Senato, all'alba di sabato, del maxiemendamento sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

Poche ma sofferte, le modifiche apportate dall'esecutivo, che recepiscono gli emendamenti esaminati dalla Commissione Bilancio a palazzo Madama, non hanno intaccato tuttavia la "sostanza" del ddl il cui impianto, nella versione licenziata dalla Camera il 30 novembre scorso, rimane tutto sommato inalterato.

Ora si attende solo l'ok della Camera, che non dovrebbe riservare sorprese (nonostante il centinaio di emendamenti al vaglio della Commissione Bilancio) visti i tempi ristretti per l'approvazione definitiva, prevista entro domani per chiudere definitivamente il cammino della manovra finanziaria destinata ad entrare in vigore l'1 gennaio prossimo.

Possono essere quindi ormai considerate definitive le misure riguardanti lavoratori e famiglie come il bonus di 80 euro e quello bebè.

Il primo, introdotto con la l. n. 66/2014 diventa strutturale e sarà riconosciuto direttamente in busta paga

per tutti i lavoratori dipendenti con redditi fino a 26mila euro. In realtà, il credito d'imposta è decrescente, partendo da un importo di 960 euro annui per i redditi complessivamente non superiori a 24mila euro e riducendosi progressivamente fino ad azzerarsi al superamento del tetto di 26mila euro. Il Senato non ha modificato il testo uscito dalla Camera che ha introdotto l'incumulabilità del credito d'imposta con le agevolazioni destinate ai ricercatori che rientrano in Italia. Confermata anche l'inapplicabilità del beneficio a pensionati e partite Iva.

Tra le misure destinate alle famiglie, fra poco più di una settimana debutta il "bonus bebè", ovvero l'assegno di 960 euro annui per ogni figlio nato o adottato dall'1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017.

Inizialmente pensato per i nuclei familiari fino a 90mila euro di reddito, il bonus sarà invece riservato a chi presenta un Isee non superiore a 25mila euro, raddoppiandosi per i redditi sotto quota 7mila.

In arrivo anche i "buoni pannolini", ossia i buoni acquisto da mille euro (per prodotti e servizi per l'infanzia) destinati alle mamme con almeno 4 quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro. 


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