Si chiama "Hacker's List" ed è un sito web dove domanda e offerta di lavoro si incontrano. Dove sta la novità? Non certo nel metodo, ormai ampiamente diffuso sul web, ma nella tipologia di lavoro richiesto: il sito mette in collegamento, infatti, gli hacker con i potenziali clienti. Perché, come scrivono gli stessi creatori sul sito "prima o poi chiunque ha bisogno di hackerare qualcosa".
Così chi ha bisogno di introdursi nel profilo Facebook del fidanzato, eliminare un post "scomodo" da un blog, modificare i voti scolastici, introdursi in un account e-mail o accedere ai database di un'impresa competitor, potrà inserire la sua richiesta su Hacker's List e assoldare un pirata informatico a pagamento.
Il portale è suddiviso, infatti, in diverse categorie, e dopo aver individuato quella attinente alla specifica esigenza di "violazione" che si intende commettere, si inserisce la personale domanda, attendendo la risposta dei vari hacker di turno. A quel punto, il cliente, sceglierà il "professionista" che ritiene più soddisfacente, anche in base al prezzo e alla disponibilità e pagherà, per i servigi ricevuti, l'importo concordato, variabile da un dollaro a migliaia di dollari in base alla "complessità" dell'operazione richiesta.
Il tutto, sebbene eticamente "ambiguo", è apparentemente legale. Il sito, lanciato nel novembre scorso e registrato in Nuova Zelanda, è "protetto" da rigorosi termini e condizioni da sottoscrivere in fase di registrazione, nelle quali si proibisce l'utilizzo del servizio per operazioni illegali.
Anche se la maggior parte delle richieste degli utenti comprende l'introduzione in account privati, e, quindi, operazioni del tutto illegali, non si può stabilire quali vengano prese effettivamente in considerazione dagli hacker presenti sul portale (circa 70), perché le transazioni avvengono in forma rigorosamente anonima. Come anonime restano le identità dei fondatori del sito.
Intanto, però, in barba ad ogni profilo di legalità, sul sito si moltiplicano le richieste degli utenti, già superiori alle 400, alla ricerca di potenziali hacker.
Tra l'altro, Hacker's List non è l'unico intermediario del settore. Negli Stati Uniti, ad esempio, esistono vere e proprie linee telefoniche, con tanto di centraliniste ad hoc, dedicate ai servizi di hackeraggio. E la cosa non può che fare riflettere.