È ormai agli sgoccioli l'attesa per conoscere il nome del nuovo capo dello Stato, le cui elezioni inizieranno giovedì prossimo da parte dei rappresentanti delle camere in seduta comune.
Ma, come annunciato dal premier nelle ultime ore, i primi tre scrutini da parte del Pd saranno a scheda bianca e la fumata bianca non si avrà prima di sabato, giorno in cui l'elezione del presidente, a detta del leader dei democrat, andrà a buon fine.
E mentre si moltiplicano le polemiche sull'identità della "rosa" di candidati non ancora svelata e sulla quale sembra non ci sia ancora accordo tra i partiti, la maggioranza annuncia un nome secco e il presidente del Consiglio "twitta" l'ipotesi che al Colle possa salire per la prima volta nella storia repubblicana una donna.
Del resto, questo sarebbe il desiderio della maggior parte degli italiani.
Come emerge, infatti, da un sondaggio condotto da Ixé per Agorà-Rai 3, il 77% della popolazione vorrebbe una donna al Quirinale, a fronte solo di un 9% che si è detto contrario e di un 14% che non ha manifestato il proprio pensiero.
Dalla rilevazione, effettuata su un campione casuale di oltre 1.000 soggetti maggiorenni (su più di 7.100 contatti complessivi), è emerso anche che il 69% degli italiani gradirebbe l'elezione diretta del Capo dello Stato.
L'attuale meccanismo elettivo sancito dall'art. 83 della Costituzione, si ricorda, prevede, invece, che il presidente della Repubblica sia eletto dal Parlamento in seduta comune, con la partecipazione di tre delegati per ogni regione, eletti dai rispetti consigli regionali (tranne la Valle d'Aosta che ha un solo delegato), al fine di assicurare la rappresentanza delle minoranze.
L'elezione ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea, mentre se si supera il terzo scrutinio, basta la maggioranza assoluta.
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