Di Laura Tirloni - I recenti atti terroristici di Parigi hanno riacceso il dibattito, già aperto da diversi anni, sulla necessità che l'Italia si attrezzi con una 'super-procura' con la funzione di coordinare in materia di antiterrorismo.
La questione in oggetto, già all'attenzione del Parlamento, riguarda l'istituzione di una struttura specifica, oppure l'ampliamento delle competenze della Procura nazionale antimafia e delle sue Direzioni distrettuali.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha riunito un vertice con tutti i responsabili delle principali procure italiane per lavorare alla creazione di una struttura ad hoc, allo scopo di potenziare il coordinamento.
A seguito del crescente rischio di infiltrazioni
terroristiche, anche il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, nei giorni scorsi sottolineava l'importanza di riconoscere che il fenomeno terroristico attuale è caratterizzato da un'evidente dimensione sovranazionale. Di conseguenza, sarebbe opportuno promuovere l'armonizzazione delle legislazioni dei vari Paesi europei, oltre che istituire una sorta di 'pm europeo antiterrorismo', per coordinare a livello europeo le norme di contrasto al terrorismo, in particolare contro i "foreign fighters".Al momento sono in corso i negoziati per istituire la procura europea, con la funzione di difendere gli interessi finanziari dell'Ue e, secondo Ferri, all'interno di questi negoziati si potrebbe inserire la proposta di estendere anche all'antiterrorismo, le competenze della nascente procura.
Restando in ambito interno, Ferri ha proposto due alternative: istituire una procura nazionale antiterrorismo, sulla scia della procura nazionale antimafia, creando singole procure distrettuali antiterrorismo, riunite sotto il coordinamento della procura nazionale, oppure trasformare le Dda in procure distrettuali antiterrorismo e antimafia, coordinate dalla Dna, facendovi confluire i magistrati che già si occupano di antiterrorismo.
La Commissione affari costituzionale della Camera sta esaminando una proposta di legge (relatore Stefano D'Ambrosio per Scelta civica) che prevede l'istituzione della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e delle Direzioni distrettuali antiterrorismo.
Secondo D'Ambrosio, il nostro sarebbe l'unico Paese europeo in cui è assente un ufficio centrale di coordinamento delle varie procure, aspetto che mina la credibilità dell'Italia.
Ma, sulla proposta di D'Ambrosio, è arrivato lo stop del Governo, che attraverso il viceministro Enrico Costa, ha fatto richiesta di sospendere ogni votazione per 15 giorni, durante i quali verranno terminate le valutazioni di eventuali emendamenti, a seguito degli incontri avviati dal ministro Alfano e il ministro Andrea Orlando, con i responsabili delle procure.
Il nodo principale ancora da sciogliere riguarda l'eventualità di accorpare nella Dna anche il coordinamento sull'antiterrorismo, oppure creare una struttura separata specifica. Vedremo come andrà a finire.