di Marina Crisafi - È iniziato il conto alla rovescia per l'estensione dell'obbligo della fattura elettronica a tutta la Pubblica Amministrazione.
Dal 31 marzo, infatti, amministrazioni centrali e locali dovranno avere predisposto la tecnologia necessaria e le strutture per ricevere dai fornitori la e-fattura, dicendo addio ai documenti contabili cartacei che non saranno più ammessi (e di conseguenza non pagati).
Si conclude così il processo di "rivoluzione digitale" iniziato il 6 giugno scorso con l'introduzione della fattura elettronica obbligatoria per Ministeri (incluse le scuole di ogni ordine e grado), agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale.
Da fine mese, secondo la circolare (n. 1/2015) pubblicata in questi giorni sul sito del Mef, per chiarire ogni dubbio interpretativo, l'elenco si completerà con l'estensione dell'obbligo all'intero perimetro della P.A. e cioè: Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e tutte le amministrazioni centrali.
Rientrano nell'elenco anche, come si legge nella circolare, "le amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, il Coni, tutti gli enti pubblici non economici compresi gli ordini professionali, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni".Tutte le PP.AA., dunque, dovranno garantire l'emissione, la trasmissione, la gestione e la conservazione delle fatture esclusivamente in formato elettronico.
Quanto alla sicurezza e all'autenticità dei documenti, le stesse saranno garantite dalla firma elettronica di chi emette la fattura e dal sistema di interscambio (Sdi) che trasmette materialmente la fattura elettronica dal fornitore alla P.A. e le notifiche ad entrambe le parti per le operazioni svolte, consentendo così al ministero di monitorare le attività.
Per i fornitori (aziende e professionisti) scatta ovviamente l'obbligo di adeguarsi, offrendo il servizio di fatturazione elettronica attraverso le diverse piattaforme gratuite disponibili o i software a pagamento presenti sul mercato.
Il processo di informatizzazione che è già a regime in 40 amministrazioni centrali, coinvolgerà 21mila amministrazioni interessate e circa 65 milioni di documenti.
L'obiettivo è duplice: controllare efficacemente la spesa pubblica e favorire la riorganizzazione digitale della P.A. Ma a trarne benefici, per lo meno quando il sistema sarà pienamente operativo, saranno anche gli stessi fornitori che potranno monitorare direttamente e tempestivamente i propri crediti e, per questa via, vedere velocizzarsi i tempi di pagamento.
Per le specifiche operative sulla fatturazione elettronica vai al sito fatturapa.gov.it o collegati all'apposita sezione sul sito dell'Agid
Scarica la circolare interpretativa del Ministero 1/2015