Don Virginio Colmegna, impegnato sacerdote milanese presidente della Fondazione Casa della Carità, fa sentire la sua voce contro le slot machine - (a suo dire) devastanti strumenti di disillusioni e rovina economica per migliaia di Italiani in questo periodo nero.
Con il lancio dell'hashtag #renzifalacosagiusta - condiviso dai 600 comuni e dai tanti tabaccai e baristi che hanno già deciso di aderire alla iniziativa No Slot - Don Colmegna e altri portavoci di associazioni anti-azzardo, come Angela Fioroni e Don Zappolini, pronunciano un messaggio incisivo per sollecitare il governo Renzi a non tradire le promesse di una normativa di contrasto alla diffusione incontrollata delle slot machine.
Secondo i dati menzionati dal Don nell'ultimo post pubblicato sul blog dell'edizione milanese di Repubblica, l'Italia è il Paese con la più alta densità di slot machine - una ogni 143 abitanti che, moltiplicato per il totale, fa la bellezza di 414.158 macchinette da gioco lungo tutto lo Stivale! E se la prende con il Ministro dell'Economia di qualche governo fa, Giulio Tremonti: "La diffusione delle slot machine e del gioco d'azzardo" - sostiene, infatti - "non è frutto del caso. È figlia della finanza creativa che ha un nome e un cognome: Giulio Tremonti, che ha dato il via ad uno Stato che vuole fare cassa tramite il gioco d'azzardo", a spese di coloro che versano in condizioni ben poco rosee per non dire in qualche caso disperate. Don Colmegna auspica che questo Governo voglia ora impegnarsi seriamente in un intervento radicale di sostegno all'economia reale e di riduzione del gioco d'azzardo, e non si limiti a dispensare qualche "pannicello caldo" con una mano, continuando con l'altra a favorire la nascita di ludopatie e situazioni a rischio.
Tu che ne pensi: la dipendenza dal gioco d'azzardo può essere imputata allo Stato oppure dipende esclusivamente dal libero arbitrio dei singoli? È giusto finanziare l'Erario pubblico con il gioco? Dicci la tua votando il sondaggio o lasciando un commento.