di Marina Crisafi - Assunzioni e sgravi fiscali per 10 milioni di euro. È questa la ricetta per combattere l'arretrato civile della giustizia italiana. E ad annunciarlo è lo stesso ministro Orlando, intervenuto in questi giorni alla presentazione del IV rapporto sulla giustizia civile italiana organizzata, presso la Cassazione, dall'Uncc (Unione nazionale delle camere civili).
Certo il numero dei processi civili pendenti, rispetto a quanto evidenziato nel censimento realizzato da via Arenula lo scorso novembre (leggi l'articolo: "Arretrato civile: i processi pendenti secondo il censimento di via Arenula") è sceso per la prima volta sotto i 5 milioni ed è destinato a calare ancora fino a raggiungere nei prossimi mesi 4 milioni e mezzo, ha affermato Orlando comunicando la "buona notizia", ma non basta e occorrono soluzioni efficaci per la lotta all'arretrato civile.
In primis, senz'altro la strada principale passa per l'incentivo dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie civile, le c.d. "Adr" (Alternative dispute resolution) per le quali, in un prossimo provvedimento, ha confermato il ministro, verranno stanziati 10 milioni di euro.
Un "bonus" che però verrà erogato sotto forma di sgravi fiscali per rendere più appetibile sul piano economico il ricorso ai riti alternativi, tra cui, soprattutto, negoziazione assistita, mediazione e arbitrato.
Ma non solo. Orlando promette anche nuove assunzioni, almeno 100 risorse, da prelevare dalle graduatorie, e da destinare ai tribunali che decideranno di aderire al piano per lo smaltimento dell'arretrato.
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