di Marina Crisafi - Mentre la Francia dice sì all'eutanasia (ne da notizia il Fatto Quotidiano: Eutanasia, in Francia ok a legge su fine vita: "Sedazione profonda e continua"), il dibattito si riaccende anche in Italia a seguito dell'annuncio "shock" di alcuni esponenti radicali che promettono "disobbedienza civile" contro la stasi del Parlamento italiano e dell'appello bipartisan per la discussione della legge di iniziativa popolare sul fine "vita".
Oltre 40 i deputati e i senatori di vari schieramenti che hanno aderito all'appello ai presidenti di Camera e Senato per ottenere la calendarizzazione della proposta di legge presentata nel settembre del 2013 e mai discussa neanche in commissione.
Un silenzio che, secondo i dati, costringe i pazienti che vogliono ottenere l'eutanasia a recarsi all'estero e che vede ogni anno circa 20mila malati terminali ricorrere alle pratiche clandestine per porre fine alla propria vita.
Proprio per far fronte a questo silenzio, alcuni membri dell'associazione Luca Coscioni hanno annunciato la costituzione di un organismo di soccorso per l'eutanasia ("Sos Eutanasia") quale azione di disobbedienza civile nei confronti delle leggi esistenti.
Protagonisti sono, tra gli altri, i radicali Marco Cappato, Mina Welby (vedova di Piergiorgio) e Gustavo Fraticelli che hanno aperto anche un omonimo sito (www.soseutanasia.it
) e relativo conto corrente, per fornire informazioni e supporto logistico e finanziario per aiutare chi vuole recarsi all'estero per l'eutanasia, che resterà attivo, affermano i fondatori, finchè il Parlamento non inizierà a discutere la legge.Intanto, la vicenda ha scatenato diverse repliche, tra cui quella del presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha "aperto" alla discussione sul delicatissimo tema, auspicando che il Parlamento voglia affrontare al più presto la questione.
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