di Marina Crisafi - È da tempo che il ministro della Giustizia accarezza l'idea di un credito d'imposta per incentivare negoziazioni assistite e arbitrati.
Ora, le promesse prendono forma nell'emendamento, presentato d'intesa con via Arenula, dal relatore David Ermini (responsabile giustizia Pd), al decreto legge sulla giustizia civile in discussione in commissione alla Camera.
Il credito, dell'importo massimo di 250 euro, sarà destinato a "compensare" le parcelle pagate agli avvocati, nell'ipotesi di negoziazione, o agli arbitri, in caso di arbitrati.
Il beneficio scatterà, però, soltanto in seguito al successo della negoziazione o del lodo arbitrale, altrimenti i costi resteranno a carico dei clienti.
Secondo l'emendamento (qui sotto allegato), l'agevolazione sarà concessa in via sperimentale per il 2015 e fino alla capienza di budget di 5 milioni di euro per il 2016, prorogabile negli anni successivi in base alle coperture economiche.
Quanto alle modalità per ottenere il credito di imposta, sarà un apposito decreto del ministro della Giustizia a stabilirle entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.
Una volta verificati i requisiti, sarà sempre il ministero a comunicare all'interessato entro il 30 aprile del 2016 l'importo del credito d'imposta spettante, trasmettendo telematicamente all'Agenzia delle Entrate l'elenco dei beneficiari e i relativi importi.
Oltre all'emendamento di Ermini, proseguono intanto in commissione anche le votazioni sugli altri emendamenti (che toccano il concordato con continuità aziendale, le norme sul passaggio di personale amministrativa ai tribunali, ecc.) con l'obiettivo di pervenire, entro stasera, a licenziare il testo per l'aula, dove potrebbe approdare già la prossima settimana.
Qui il testo dell'emendamento