di Marina Crisafi - Se prima era il minuto a non durare 60 secondi (tanto da spingere a parlare di "minuto vero"), ora per le compagnie telefoniche neanche il mese è fatto più di 30 (o 31 giorni) ma di 28. Nelle ultime settimane, infatti, con una mossa "creativa", i principali carrier, Wind, Tim e Vodafone, hanno annunciato la rimodulazione dei piani ricaricabili per i telefonini sulla base di uno schema che prevede il rinnovo mensile delle diverse opzioni tariffarie ogni 28 giorni anziché ogni 30.
Ciò, com'è evidente, si trasforma in un aggravio economico per gli utenti che in base a questa riduzione saranno costretti a pagare una mensilità in più all'anno (da cui la tredicesima), con un aumento dell'8% dei costi. E per di più in alcuni casi i "pacchetti" sono stati riformulati anche per i vecchi clienti.
Ma la cosa non resta impunita e su Change.org scatta la petizione per dire "no alla tredicesima sulle tariffe dei cellulari" e chiedere alle tre compagnie (l'unica che non ha modificato il metodo di conteggio è 3 Italia che, però, si legge sul sito "utilizza un calcolo delle soglie settimanali già da anni") di fare un passo indietro e ripristinare le regole precedenti, con la scadenza del canone alla fine del mese e non dopo 28 giorni.
Ad oggi, la campagna ha già superato la soglia delle 100mila adesioni.