Riqualificando il termine "prostituzione" con quello di "lavoro sessuale", l'organizzazione non governativa internazionale, impegnata da sempre nella difesa dei diritti umani, intende denunciare come il vero problema non sia la pratica sessuale stessa ma la sua criminalizzazione e la «cultura dell'impunità per chi commette abusi».
Nelle intenzioni di Amnesty, la misura è volta a conferire maggiore dignità ai c.d. sex workers, proteggendo i diritti di chi vende il proprio corpo per denaro e ritenendo il divieto e la penalizzazione della vendita delle prestazioni sessuali una violazione dei diritti umani degli stessi lavoratori sessuali.
Tale impostazione, tuttavia, ha suscitato diverse polemiche: grande è il timore che la liberalizzazione del mercato sessuale abbia come unico effetto la legalizzazione della tratta di esseri umani e alcuni grandi nomi dello spettacolo (Meryl Streep, Kate Winslet, Lisa Kudrow, Anne Hathaway, Emma Thompson, Emily Blunt, Lena Dunham, Claire Dans) si sono fatti promotori di una petizione contro il documento.