di Marina Crisafi - Periti, geometri, interpreti e gli altri diplomati, in possesso di un attestato "tecnico" potranno dire addio agli albi professionali. Per esercitare la professione occorrerà almeno una laurea triennale. A prevederlo è la recente circolare del Miur (prot. 7201/2015 in allegato), mettendo fine ad una questione che ha scatenato un lungo dibattito anche in sede europea.
Da un lato, infatti, l'UE ha sempre puntato il dito sulla necessità di un titolo accademico (almeno di tre anni) per ottenere il diritto ad accedere ad una professione tecnica; dall'altro, la riforma dell'istruzione tecnica voluta dall'ex titolare del Miur, Mariastella Gelmini (d.p.r. n. 88/2012), non ha mai specificato esplicitamente se il titolo fosse ritenuto valido per accedere al relativo albo.
La circolare del dipartimento per il sistema educativo del Miur, ora, diffusa a tutti i direttori degli uffici scolastici regionali e ai dirigenti degli ambiti territoriali e degli istituti statali e paritari, fa definitiva chiarezza e mette al bando i diplomi.
La circolare precisa, infatti, che i modelli di diploma di istruzione secondaria di secondo grado conterranno "il riferimento al IV livello delle qualificazioni del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (Eqf)".
Per cui, l'attestato conseguito non conterrà più una qualifica sufficiente ad esercitare una professione intellettuale.
Circolare Miur, n. 7201/2015