Il Parlamento (Seduta del 28 luglio 2004), ha approvato definitivamente la riforma delle pensioni "Norme in materia pensionistica e deleghe al Governo nel settore della previdenza pubblica, per il sostegno alla previdenza complementare e all'occupazione stabile e per il riordino degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria" (A.C. 2145 B). Nel provvedimento di riforma è stato stabilito che ci saranno due fasi di intervento: fino al 2008 viene lasciato immutato il sistema per le pensioni di anzianità, vengono introdotti incentivi a rimanere al lavoro per i lavoratori del settore privato e intensificata la lotta agli abusi mentre successivamente a tale anno, per andare in pensione di anzianità saranno necessari 60 anni di età e 35 di contributi e dal 2010 l'età anagrafica necessaria passerà da 60 a 61 anni. Infine nel provvedimento si rende noto che la riforma del sistema previdenziale si propone di raggiungere due obiettivi, condivisi anche a livello europeo, quello di elevare gradualmente l'età pensionabile, principalmente su base volontaria e quello di sviluppare la previdenza complementare, da affiancare a quella pubblica.
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