di Marina Crisafi - Presto sarà possibile rivolgersi ad ogni comune, indipendentemente dalla residenza, per ottenere un certificato anagrafico. La novità è prevista dall'istituzione dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), banca dati unica per tutto il territorio dello Stato che prenderà il posto delle oltre 8mila anagrafi comunali attualmente esistenti.
Secondo quanto dichiarato dall'Agid (l'Agenzia per l'Italia digitale) nei giorni scorsi e riportato da Corcom, il progetto "cardine" dell'agenda digitale, dopo l'approvazione a luglio del dpcm attuativo, inizia a prendere corpo, e la roadmap prevede che entro il 2015 la sperimentazione partirà ufficialmente in due comuni pilota per poi coinvolgere nel corso del 2016 ben 28 comuni.
A tal fine, è stata emanata anche una circolare ministeriale (pubblicata da Corcom e qui sotto allegata), tesa a chiarire il funzionamento dell'Anpr.
L'anagrafe unica consentirà, non solo il rilascio di certificati anagrafici in qualsiasi comune d'Italia, ma permetterà ai cittadini di non dover effettuare la cancellazione o iscrizione in caso di trasferimento della residenza in un altro comune o all'estero.
Tra gli altri benefici, c'è anche l'informatizzazione dei registri di stato civile, con l'inclusione tra i dati inseriti nelle schede del domicilio digitale, della condizione dei soggetti senza fissa dimora, nonché per quanto concerne gli stranieri, degli estremi del documento di soggiorno.
Com'è evidente, la rivoluzione burocratica è notevole in termini di ottimizzazione e semplificazione dei servizi anagrafici offerti e di controllo, gestione e interscambio dei dati tra amministrazioni.
Il collegamento dell'Anpr con l'anagrafe nazionale degli assistiti (Ana) infine migliorerà anche i servizi sanitari, nel senso di una maggiore efficienza del sistema e del contenimento della spesa.
Circolare Ministero dell'Interno n. 2604/2015