di Marina Crisafi - Dopo mesi di annunci, passi avanti e marce indietro, alla fine il d-day della legge di stabilità è arrivato.
Domani, infatti, il Consiglio dei Ministri è convocato alle ore 12:30 per mettere nero su bianco tutte le promesse fatte nei mesi scorsi. E se risulta chiaro il "quadro" di cosa si vuole ottenere, e cioè in primis, interventi sulle tasse per famiglie e imprese, focus sui poveri ma anche sugli autonomi e sugli esodati, la "quadra" invece è ancora lontana.
Si parla, infatti, di un pacchetto fiscale di più di 7 miliardi, tra tagli delle tasse sulla prima casa e misure a favore delle imprese, che potrebbe salire fino a 10 in base all'entità dell'annunciato taglio dell'Ires, e la manovra decolla verso i 30 miliardi di euro, con un iter che, come sempre, sarà segnato da infinite botte e risposte e conseguenti "limature" prima di arrivare in porto entro la fine dell'anno.
Ecco le novità principali che dovrebbero essere inserite nella manovra:
Tasse prima casa
La definitiva cancellazione delle tasse sulla prima casa, pluriannunciata e pluriconfermata da premier e compagni, è una delle priorità che saranno inserite nella manovra, al fine di ridurre il carico fiscale sulle famiglie italiane e rilanciare il settore costruzioni.
Sul fronte altri immobili, il testo dovrebbe prevedere l'unificazione di Imu e Tasu, lo stop alla tassa sugli imbullonati e all'Imu agricola.
Lavoro
Dovrebbe essere certa anche la proroga degli sgravi contributivi introdotta con la manovra dello scorso anno per le assunzioni a tempo indeterminato.
La misura, però, sarà inferiore rispetto al 2015, con tetti più bassi e durata biennale del bonus (anziché triennale).
A trovare spazio nella manovra dovrebbe essere anche la detassazione del salario di produttività, così come il c.d. "masterplan" per il Sud con sgravi rafforzati per le assunzioni fino al 2010, grazie ai fondi del Pac (Piano di azione e coesione).
Detrazioni
Saranno prorogati per un altro anno anche i bonus per le ristrutturazioni e il risparmio energetico, con crediti di imposta rispettivamente del 50% e del 65% e ampliamento della platea dei destinatari (grazie a uno stanziamento di risorse per 350 milioni).
Non ci sarà posto nella manovra per la riforma delle pensioni che, come assicurato dal premier a Rtl102.5 e riportato dal Sole24Ore, il governo "è pronto a chiudere nel giro di pochi mesi" ma "non in modo raffazzonato".
Per cui, nella finanziaria il capitolo previdenziale dovrebbe riguardare solo la salvaguardia di altri 26mila esodati e l'opzione donna.
Ad essere garantita con ulteriori stanziamenti sarà anche la copertura dell'indicizzazione delle pensioni, così come imposto dalla pronuncia della Consulta qualche mese fa.
Imprese
Le misure in favore delle imprese prevedono un pacchetto di circa 1,8 miliardi che vedrà innanzitutto fare spazio alla riduzione dell'Ires (la cui entità è ancora un'incognita ma l'ipotesi più gettonata è una forbice di circa due punti) e ai super-ammortamenti per gli investimenti in nuovi macchinari che riguarderanno anche i beni in leasing con una maxideduzione pari al 140%.
Favoriti anche gli interventi al Sud con un piano di cantieri da 5 miliardi per il 2016.
Uso del contante
Nella stabilità dovrebbe trovare posto anche l'incremento del limite all'uso del contante, avente oggi il tetto massimo di mille euro.
Ad annunciarlo è stato lo stesso premier, la cui intenzione è quella di riportare i livelli dei contanti alla media europea: dai 1.000 ai 3.000 euro, al fine di aiutare i consumi preservando comunque la tracciabilità delle somme.
Povertà
Saranno estese le misure di contrasto alla povertà, con particolare attenzione ai bambini poveri che, come annunciato dal premier, ammontano a circa 1 milione (leggi: "Legge di stabilità: arriva il provvedimento ad hoc per i bambini poveri").
L'obiettivo è quello di arrivare, nel 2017, ad interventi strutturali da un miliardo per assicurare il sostegno almeno alla metà dei minori italiani sotto la soglia della povertà.
Spending review
Ancora da chiarire anche il nodo spending review, anche in vista dei tagli ai ministeri e alla sanità previsti dalle recenti riforme.
La revisione della spesa dovrebbe assicurare 6-7 miliardi che andranno a coprire il taglio delle tasse. Saranno disinnescate anche le clausole di salvaguardia fiscali da circa 16 miliardi (utilizzando la flessibilità concessa dall'Europa e le entrate attese dall'operazione Voluntary Disclosure).
Nella stabilità dovrebbero anche essere contenute norme di raccordo sul riordino delle partecipate (affidato all'imminente testo unico attuativo della riforma della P.A.), che farà saltare almeno un migliaio di società, assicurando risparmi notevoli già dal 2016.
Lavoro autonomo
Spazio, infine, ai lavoratori autonomi, con una riforma in due tempi che dovrà garantire l'estensione di tutele oggi riconosciute solo ai lavoratori dipendenti, il restyling del regime dei minimi, il blocco delle aliquote previdenziali per gli iscritti alla gestione separata Inps, e altri aspetti fiscali. Attraverso un apposito collegato, inoltre, verrà creato un vero e proprio Statuto del lavoro autonomo con regole ad hoc e tutele (leggi: "Legge stabilità: in arrivo il ‘Jobs Act' per professionisti, partite Iva e freelance").