di Lucia Izzo - Finanziamenti agevolati a tasso zero per le micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile. Lo ha stabilito il regolamento adottato con decreto 8 luglio 2015, n. 140 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, che aveva individuato criteri e modalità di concessione delle agevolazioni previste dal Titolo I, Capo 0I, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185.
Trattasi di finanziamenti volti a sostenere nuova imprenditorialità in tutto il territorio nazionale la cui disciplina attuativa è stata affidata alla circolare del 9 ottobre 2015, n. 75445 del Ministero dello Sviluppo Economico (qui sotto allegata) che provvede ad individuare i termini e le modalità di presentazione delle domande e a fornire le necessarie specificazioni e indicazioni operative per la concessione ed erogazione delle agevolazioni.
I beneficiari, i requisiti richiesti e le iniziative ammissibili per proporre la domanda sono precisati all'art. 5 del regolamento ministeriale e richiamati nella circolare, che provvede anche ad indicare le spese ammissibili in riferimento ai programmi di investimento.
Nel dettaglio, si annoverano le spese relative all'acquisto di beni materiali e immateriali e servizi necessari alle finalità del programma, sostenute dall'impresa successivamente alla data di presentazione della domanda ovvero dalla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche.
Dette spese riguardano: suolo aziendale; fabbricati, opere edili/murarie, comprese le ristrutturazioni; macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica; programmi informatici e servizi per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa; brevetti, licenze e marchi; formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del programma; consulenze specialistiche.
Le spese relative all'acquisto del suolo aziendale sono ammesse nel limite del 10% dell'investimento complessivo agevolabile.
Per quanto riguarda la produzione di beni nel settore dell'industria, dell'artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli sono ammesse le spese di costruzione, acquisto e ristrutturazione, nel limite massimo del 40% dell'investimento complessivo agevolabile.
Nel settore del turismo, invece, sono ammesse le sole spese di acquisto e ristrutturazione, nel limite massimo del 70% dell'investimento complessivo agevolative.
Per gli altri settori sono ammesse le sole spese di acquisto e ristrutturazione, nel limite massimo del 40% dell'investimento complessivo agevolative.
Per quanto riguarda i servizi per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) questi sono agevolabili nel limite del 20% dell'investimento complessivo ammissibile.
Tra le spese non ammesse rientrano, tra l'altro, quelle relative ai beni acquisiti con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback oppure per l'acquisto di beni di proprietà di uno o più soci dell'impresa richiedente le agevolazioni.
Neppure sono ammesse le spese riferite a investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature e le spese effettuate, in tutto o in parte, mediante il cosiddetto "contratto chiavi in mano".
Per quanto riguarda gli aiuti, si tratterà di finanziamenti agevolati per gli investimenti, a tasso zero, della durata massimo di 8 anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile.
L'importo massimo complessivo, in termini di equivalente sovvenzionale lordo, che possono avere gli aiuti è di euro 200mila nell'arco di tre esercizi finanziari per impresa unica.
Il rimborso del finanziamento avviene secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e i 30 novembre di ogni anno.
L'impresa beneficiaria dovrà garantire la copertura finanziaria del programma di investimento apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, pari ad almeno il 25% delle spese ammissibili complessive.
Il finanziamento agevolato dovrà essere assistito da garanzie reali, tramite ipoteca di primo grado sull'immobile e privilegio speciale, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del Decreto legislativo 185/2000, entrambi da acquisire sui beni agevolati facenti parte del programma di investimento.
Per i programmi d'investimento che prevedono opere di ristrutturazione, qualora le garanzie non siano acquisibili nell'ambito del programma, il finanziamento agevolato è assistito da fideiussione bancaria o polizza assicurativa.
Le domande di agevolazione dovranno essere compilate esclusivamente per via elettronica tramite il sito internet del soggetto gestore www.invitalia.it, firmate digitalmente, corredate dal piano di impresa e dalla documentazione richiesta e presentate a partire dal giorno 13 gennaio 2016.
Leggi anche la guida: "Finanziamenti a fondo perduto: cosa sono, come funzionano e come si ottengono".
Circolare MISE n. 75445/2015