di Marina Crisafi - Tra le tante novità che arriveranno in aula domani al Senato per avere il via libera entro sabato prossimo, arriva l'ennesimo "colpo di scena" sulle modalità di pagamento del canone Rai. L'ultima (per ora!) ipotesi di quella che somiglia sempre di più ai vari capitoli di una saga sulla tassa, forse più odiata, dagli italiani, è un pagamento in 10 rate spalmate direttamente in bolletta, frutto dell'emendamento depositato in commissione Bilancio al Senato.
10 rate e anticipo a luglio
Le 10 rate mensili (da 10 euro cadauna), da gennaio ad ottobre, saranno addebitate sulle fatture aventi scadenza del pagamento immediatamente successiva alla scadenza delle rate.
A causa dei tempi ristretto per adeguare i sistemi per l'anno prossimo, il primo versamento delle rate scadute sarà richiesto cumulativamente dal primo luglio, prevede l'emendamento, consentendo così allo Stato di fare cassa più velocemente e di arrivare prima all'obiettivo di arginare l'evasione e incrementare il numero dei contribuenti che pagano.
Ciò significa che mentre a regime dal 2017 gli italiani pagheranno 10 euro al mese (ritrovandosi quindi un addebito di 20 euro sulla bolletta bimestrale), nel 2016 in via transitoria si ritroveranno a luglio con una bolletta maggiorata di 70 euro, per pagare poi i restanti 30 euro a rate sulle prossime fatture.
I punti "fermi"
Nulla dovrebbe cambiare nulla nei (pochi) punti fermi: il canone sarà pari a 100 euro, sarà pagato con la bolletta della luce, addebitato con una voce distinta e non costituirà, per le imprese elettriche, imponibile ai fini fiscali. Sarà inoltre legato solo al possesso della Tv (e non ad altri device tecnologici, come smartphone, tablet, pc) e sarà inviato all'intestatario della bolletta della luce che dovrà versarlo una sola volta in base all'abitazione di residenza e non sulle seconde o terze case, pagando quindi anche per tutti coloro che sono inclusi nello stesso stato di famiglia.
Come non pagare?
Ma che succede se qualcuno si ritrova con più bollette intestate (ad es. casa vacanze, garage, cappella del cimitero, ecc.)? O se ritiene che il canone non sia dovuto perché non possiede un apparecchio televisivo? In entrambi i casi dovrà essere il contribuente ad attivarsi. Nel primo, scomputando il costo del canone da quello dell'energia e compilando un nuovo bollettino postale per il pagamento della luce, comunicando alla società elettrica che la tassa non è dovuta. Nel secondo dichiarando (mediante autocertificazione ex d.p.r. n. 445/2000) di non possedere tv o altro apparecchio atto a ricevere il segnale televisivo.
Ma attenzione a "mentire", perché il contribuente in tal caso andrà incontro alle pene previste dal codice per le dichiarazioni mendaci, cioè fino a due anni di carcere.
Le altre novità della legge
Tra le altre novità domani in aula, rilevano quelle sul fronte "casa" (che estendono l'abolizione delle tasse anche alle abitazioni concesse in comodato ai figli, e ai separati che lasciano la casa all'ex coniuge e vanno a vivere in affitto, prevedendo altresì sconti su Imu e Tasi anche per gli affitti a canone concordato), quelle sul fornte sanitario, con i farmaci innovativi che verranno posti a carico dello Stato (compresi quelli per l'epatite C), il piano assunzioni per il Sud senza contributi per tre anni, la proroga dei congedi facoltativi anche per il 2016 e l'estensione dei congedi per i neo-papà a 2 giorni.