di Marina Crisafi - Non solo imposte e tasse compensabili col gratuito patrocinio, ma anche la possibilità di pagare con i crediti vantati per le spese di giustizia anche i contributi alla Cassa Forense.
È questa la novità prevista da un emendamento alla legge di stabilità che ha ricevuto ieri l'ok della commissione bilancio dopo una maratona di 36 ore.
Nello specifico, le nuove misure attribuiscono agli avvocati la possibilità di compensare spese, diritti ed onorari, dovuti dallo Stato per la difesa dei meno abbienti, e molto spesso "incagliati" per lunghi periodi tra le maglie della burocrazia, con altrettanti debiti maturati nei confronti dell'erario, in termini di imposte e tasse, Iva compresa (leggi: "Avvocati: il gratuito patrocinio si compenserà con le tasse").
Ma non solo. Viene prevista altresì la facoltà di operare la compensazione anche con il pagamento dei contributi previdenziali.
In sostanza, i legali potranno scegliere di cedere i crediti vantati per l'attività di gratuito patrocinio prestata, al fine di saldare il dovuto con la Cassa forense.
Le cessioni sono esenti dalle imposte di bollo e registro e potranno essere anche parziali, non potendo, comunque, superare il limite dell'ammontare dei crediti vantati (Iva e Cpa compresi) e a condizione che non siano presenti opposizioni sulla liquidazione degli stessi.
Il tutto poi, potrà avvenire, entro il budget di spesa stanziato pari a 10 milioni di euro all'anno.
Tra le altre misure che hanno trovato conferma in commissione, c'è anche la razionalizzazione delle procedure per la liquidazione delle spese processuali: i decreti di pagamento degli onorari di avvocati, ausiliari del magistrato e consulenti tecnici dovranno essere emessi unitamente al provvedimento che definisce la fase processuale interessata.
Via libera anche alla stabilizzazione del bonus per l'arbitrato e la negoziazione assistita. D'ora in poi chi ricorrerà all'avvocato o all'arbitro, anziché rivolgersi ai tribunali, per risolvere le controversie, avrà diritto anche negli anni a venire al credito di imposta di 250 euro.
Passato il vaglio della commissione, ora il ddl stabilità approderà domani a Montecitorio, per il voto dell'aula.