di Valeria Zeppilli - Anche quest'anno arriva da Strasburgo la Relazione annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo nel 2014 e sulla politica dell'Unione Europea in materia.
Con un sì e con un no.
Il sì va alle nozze tra persone dello stesso sesso.
Il no va alla maternità surrogata, ovverosia il cd. "utero in affitto".
È chiaro che queste non sono le sole tematiche delle quali si occupa il documento, che tocca anche le questioni dei rifugiati, della pena di morte e della libertà di pensiero.
Ma sono di certo tematiche sulle quali la relazione si è soffermata in maniera particolare, approfondendole in un intero paragrafo.
Del resto, si tratta di aspetti molto "scottanti" e sulla bocca di tutti.
Più nel dettaglio, sulle nozze gay l'impegno è quello verso il rispetto dei diritti degli omosessuali, dei bisessuali, dei transessuali e delle persone intersessuate.
Sulla maternità surrogata, invece, il rigetto è netto e deciso: con tale prassi si nega, a parere del Parlamento europeo, la dignità della donna attraverso una completa mercificazione del suo corpo e delle sue funzioni riproduttive.
Di conseguenza, con particolare riferimento alle donne dei paesi in via di sviluppo, tale pratica deve essere trattata come una questione urgente negli strumenti per i diritti umani. Essa, infatti, è uno sfruttamento, per un ritorno economico o di altro genere, che per il Parlamento deve essere proibito.