di Marina Crisafi - Riscoprire "l'orgoglio di essere italiani". È questo il cuore del primo messaggio di fine anno dell'inquilino del Quirinale. Un messaggio che durerà "meno di venti minuti" e per il quale è stata scelta una location poco formale, il salotto di casa del presidente, senza scrivanie, pennacchi, o stanze dei bottoni, proprio per rendere il tradizionale discorso del 31 dicembre più vicino agli italiani e lontano dai canoni di ufficialità.
Un esordio che alimenta una certa curiosità, quindi e dove non si parlerà di politica, battaglie parlamentari e riforme. Per queste il capo dello Stato ha già "dato" nel discorso del 21 dicembre e dopo di lui ci ha già pensato il premier nella conferenza stampa del 29.
Storia, bellezza, cultura e arte di un Paese che deve ritrovare il suo senso di appartenenza ed esserne fiero. Saranno questi, invece, i temi al centro dell'incontro di Sergio Mattarella con gli italiani stasera alle 20:30 a reti unificate.
Seduto alla poltrona di casa, come quando si conversa con un amico o un parente, il capo dello Stato non potrà esimersi tuttavia da determinati temi: il terrorismo, l'immigrazione e le paure del 2015, ma anche, in cima alla lista, il risparmio, le banche, il lavoro, la disoccupazione e i giovani.
Priorità che non potranno non essere accennate, e per le quali Mattarella ha voluto prepararsi al meglio, leggendo le lettere degli italiani pervenute nei mesi scorsi e traendo spunti dagli appunti presi nel corso dei vari incontri con la "società civile".
Problemi comuni, appartenenti alla quotidianità dei cittadini, ma visti in un'ottica di speranza e fiducia, nell'aspettativa di crescita attesa nel 2016, e con l'accorato appello ad una "reazione", al rimboccarsi le maniche per "ritrovare l'orgoglio" di una nazione, superando le divisioni strutturali e cominciando a fare "squadra".