di Marina Crisafi - Diventa operativo, dopo quasi venti anni, il progetto della carta d'identità elettronica (CIE). È stato pubblicato, infatti, in gazzetta ufficiale il decreto attuativo, firmato dai ministri dell'interno, della P.A. e dell'economia (qui sotto allegato), previsto dal Dl enti locali, contenente le regole cui dovranno attenersi i comuni per il rilascio.
Accantonata l'idea di un documento digitale con incorporata anche la tessera sanitaria, la nuova CIA sarà realizzata con le tecniche delle carte valori e conterrà un microprocessore per memorizzare i dati.
Tra le tante novità, la tesserà avrà anche un pin che permetterà l'accesso ai servizi online dedicati, la foto digitalizzata del titolare, le impronte digitali (esclusi i bambini), la firma autografata, l'autorizzazione o meno all'espatrio, e la possibilità di indicare la scelta sulla donazione degli organi.
Il rilascio, come previsto dai 19 articoli del decreto, avviene dietro richiesta del cittadino (del genitore o di chi ne fa le veci per i minorenni), presso l'ufficio anagrafe del comune (o al consolato se ci si trova all'estero), ovvero anche sul web tramite il portale Cieonline.
Potranno farne richiesta tutti coloro che necessitano della prima carta d'identità, chi l'ha smarrita o deteriorata e chi deve rinnovarla perché scaduta.
La consegna della CIE, con relativi codici Pin e Puk, deve avvenire, all'indirizzo indicato dal cittadino, entro sei giorni lavorativi.
Il piano di rilascio, finalizzato a sostituire in modo graduale tutti i documenti cartacei, prevede che si parta dai comuni "pionieri" già abilitati ad emettere le carte d'identità elettroniche. Poi, secondo la roadmap stabilita dall'apposita commissione interministeriale permanente si passerà a tutti gli altri comuni.
Il decreto ministeriale sulla carta di identità elettronica